Il treno partì ch’era quasi mezzanotte.
Dapprima scivolò lentamente lungo i binari illuminati della grande stazione,
poi, appena fuori da questa, la sua velocità andò aumentando.
Era uno dei treni più moderni che
la compagnia avesse mai messo su rotaie.
Qualcuno – veramente ispirato – si
era divertito ad affrescarne i molti vagoni, tanto da farlo somigliare a un
grande murales. Scritte, paesaggi, figure e quanto di meglio la fantasia avesse
suggerito al pittore, erano impressi, a colori vivaci, sulle fiancate delle
carrozze.
Ma il vero capolavoro era la
vettura di testa.
Due file di denti enormi
campeggiavano al centro di labbra esageratamente rosse e atteggiate a un ghigno
grottesco. Tuttavia, ciò che catturava l’attenzione di quanti vedevano il treno
sfrecciare da stazione a stazione erano gli occhi: due enormi fari di un giallo
intenso... che ora fendevano la nebbia in quell’umida notte di novembre.
Erano in pochi ad aspettare quel
treno alla prima stazione, le mani sprofondate nelle tasche e i baveri dei
cappotti rialzati sul collo, impazienti di entrare nei caldi vagoni.
Da lontano si iniziò a sentire il
suo sferragliare sui vecchi binari e il suo ritmo pareva dicesse: tutti in carrozza, tutti in carrozza, tutti in
carrozza...
Via via che si avvicinava, il
ritmo si faceva più distinto, incalzante: tutti
in carrozza, tutti in carrozza, tutti in carrozza...
Nessun segno di rallentamento,
solo il ritmo sempre monotono, ossessivo, in crescendo: tutti in carrozza, tutti in
carrozza, tutti in carrozza…
E come un lampo i fari del treno
accecarono i passeggeri fermi sulla banchina della stazione. Le due file di
denti enormi scomparvero dalla bocca che, in un attimo, si spalancò a dismisura,
mostrando una buia cavità in cui tutti furono risucchiati.
(Per gentile concessione dell’Autrice)
Bel racconto, scritto bene, con buona dose di suspense.
RispondiEliminaUna specie di versione moderna della barca di Caronte, l'infernale trghettatore. Il treno (sia nella letteratura, sia nel cinema)è sempre stato un ottimo elemento d'ispirazione.
RispondiEliminaRacconto scritto bene: una bella sequenza narrativa che si legge con piacere... il piacere di sentire un brivido.
Giuseppe Novellino
Grazie a Paolo e a Giuseppe dei lusinghieri giudizi.
RispondiEliminaRita
molto bello. molto fluido. suggestivo.
RispondiEliminaPaola bianchi
Grazie, Paola, del commento
RispondiEliminaRita