ROBERTO
DAL SANTO
Il disegno è ispirato
alle immagini di Star-Wars e alle illustrazioni di Drew Struzan,
anche se il primo artista che mi ha colpito, per quel che riguarda
questo tipo di stile e composizione, è stato Richard Amsel, basti
vedere i cartelloni fatti per mad-max e i predatori dell'arca
perduta. Nonostante Struzan tra gli artisti abbia molti seguaci,
che ne ricalcano fedelmente le caratteristiche, cerco di distaccarmi
il più possibile da certi stilemi perchè non mi è mai piaciuto
imitare pedissequamente qualcuno.
Il disegno è un tributo
a Wolverine/Logan, famoso eroe dei fumetti portato alla ribalta anche
nel cinema. Questa illustrazione, infatti, è dicisamente basata
sul personaggio come appare nelle sale cinematografiche. Per le
immagini ho usato dei riferimenti fotografici anche se con qualche
variazione cercando di immaginare un poster, un'illustrazione
promozionale per il film.
Il lavoro è ispirato a
un altro personaggio della fiction: si tratta di El Zombo, creato
dalla penna e dalla mente di Dave Wilkins, famoso disegnatore
di fumetti e illustratore di copertine per DC Comics, Marvel ecc.
Le tecniche che uso di
solito sono photoshop, tavoletta trust e molta pazienza. Nonostante
il digitale consenta grandi facilitazioni ho sempre usato questi
programmi in modo molto "rustico", cioè scegliendo il
pennello adatto, nel mio caso un aerografo, che mi permetta di creare
sfumature omogenee e anche i dettagli più piccoli.
Roberto Dal Santo
ÁNGEL
OLIVERA ALMOZARA
Ángel
Olivera Almozara, nato a Madrid nel 1958, ma residente a Cádiz,
di professione impiegato amministrativo, ha sempre avuto due
passioni: i fumetti e la letteratura fantastica. Negli anni ’80 ha
pubblicato alcuni fumetti, a tema storico e poliziesco, con
testi di Rafael Marín, al quale è unito da profonda amicizia. Negli
anni ’90, con sceneggiatura propria, ha realizzato due Graphic
Novel di fantascienza: IRAN
ADERBASH e HALCONES DEL ESPACIO. Recentemente ha pubblicato PINAR DE
LOS FRANCESES, fumetto a tema storico con sceneggiatura, ancora una
volta, di Rafael Marín. Tra i suoi progetti futuri, c’è la
realizzazione di una Graphic
Novel che riprenda tutte le tematiche lovecraftiane.
Per quanto riguarda la tecnica, realizza i suoi disegni a
matita e dopo li ripassa a inchiostro; utilizza pennarelli a punta
fine e inchiostro di china. Recentemente, ha iniziato a usare
Photoshop per ritoccare, e soprattutto per colorare, i disegni. Per
le illustrazioni in bianco e nero qui presenti, non è stato usato il
computer.
GUILLERMO ENRIQUE VIDAL
Guillermo Enrique Vidal è nato il 7 marzo 1955 in
Argentina, in provincia di Buenos Aires, capitale federale. Ha studiato Belle
Arti, senza arrivare a completare il corso. Ha lavorato nel campo dei fumetti,
anche per bambini, ha disegnato copertine di riviste e collaborato
all’illustrazione dei racconti di diversi autori. Ha pubblicato in alcuni blog
racconti brevi, o più lunghi, tutti di fantascienza o di fiction speculativa. Per
le sue illustrazioni digitali usa una tecnica mista. Lavora in programmi di
grafica 3D, come Bryce e Vue d'esprit, quindi passa l'immagine in photoshop, o
programmi equivalenti, per la post-produzione.
PAOLO MACCALLINI
PENSATORE. Disegno a matita; cm 30x35.
Questo robot costituisce un tentativo di reinterpretare in chiave geometrica l'anatomia umana, proiettando la realtà corruttibile della carne su una dimensione eterna, attraverso l'uso della sfera, e del cerchio, sua sezione.
La sfera è un solido a cavallo fra la finitezza del suo raggio, e l'infinito del pi greco il quale - poiché numero irrazionale - non può essere scritto attraverso un numero finito di cifre decimali. Allo stesso modo gli esseri umani sono divisi tra i limiti del proprio corpo e la convinzione di avere in sé un nucleo pulito ed eterno.
E in fondo la magnifica statuaria classica ha sempre rappresentato un'umanità perfetta ed eterna, che esiste solo nei nostri sogni. Gli androidi che giganteggiano in alcuni miei disegni allora non sono altro che un tentativo di inserirmi in quel filone, di aggiungere un'altra voce a quel coro di autori che ha voluto rappresentare una popolazione di giganti come incarnazione dell’anelito di trascendere la miseria del corpo e della mente che invecchiano e si ammalano. I robot, in quest'ottica, si accostano agli dei pagani e, senza voler essere blasfemo, ai santi.
In ultima analisi la levigatezza delle superfici metalliche e la perfezione della geometria vogliono esprimere la convinzione, forse l'illusione, che noi siamo qualcosa di più di un sacco di visceri, che esista qualcosa di pulito e incorruttibile, un nucleo che sopravviva; un cuore che non sia di carne, di cellule che si rompono e impazziscono.
Questo robot costituisce un tentativo di reinterpretare in chiave geometrica l'anatomia umana, proiettando la realtà corruttibile della carne su una dimensione eterna, attraverso l'uso della sfera, e del cerchio, sua sezione.
La sfera è un solido a cavallo fra la finitezza del suo raggio, e l'infinito del pi greco il quale - poiché numero irrazionale - non può essere scritto attraverso un numero finito di cifre decimali. Allo stesso modo gli esseri umani sono divisi tra i limiti del proprio corpo e la convinzione di avere in sé un nucleo pulito ed eterno.
E in fondo la magnifica statuaria classica ha sempre rappresentato un'umanità perfetta ed eterna, che esiste solo nei nostri sogni. Gli androidi che giganteggiano in alcuni miei disegni allora non sono altro che un tentativo di inserirmi in quel filone, di aggiungere un'altra voce a quel coro di autori che ha voluto rappresentare una popolazione di giganti come incarnazione dell’anelito di trascendere la miseria del corpo e della mente che invecchiano e si ammalano. I robot, in quest'ottica, si accostano agli dei pagani e, senza voler essere blasfemo, ai santi.
In ultima analisi la levigatezza delle superfici metalliche e la perfezione della geometria vogliono esprimere la convinzione, forse l'illusione, che noi siamo qualcosa di più di un sacco di visceri, che esista qualcosa di pulito e incorruttibile, un nucleo che sopravviva; un cuore che non sia di carne, di cellule che si rompono e impazziscono.
Paolo Maccallini
FRANCO BRAMBILLA
(Con immenso
piacere pubblichiamo una stupenda illustrazione di Franco Brambilla, al quale
si devono molte copertine di romanzi di fantascienza, specialmente per la nota
collana editoriale URANIA. Ringraziamo Franco di aver inviato a Pegasus una sua opera.)
Vi invio la
copertina dell'Urania di settembre "macchine infernali" di K.W.
Jeter. Una delle "rare" copertine steampunk che mi è capitato di
realizzare da quando ho iniziato a collaborare con Urania Mondadori nel 2000.
Franco Brambilla
GIORGIO SANGIORGI
Ecco alcune mie illustrazioni
realizzate con tecniche diverse.
Innanzitutto due esempi di composizione digitale: il primo (in alto a sinistra) illustra Le ali della vendetta, uno dei miei racconti più drammatici apparso su Short Stories (Edizioni Scudo); il secondo (in alto a destra) è un omaggio a Dario Tonani per il successo del suo famoso romanzo Mondo 9.
Innanzitutto due esempi di composizione digitale: il primo (in alto a sinistra) illustra Le ali della vendetta, uno dei miei racconti più drammatici apparso su Short Stories (Edizioni Scudo); il secondo (in alto a destra) è un omaggio a Dario Tonani per il successo del suo famoso romanzo Mondo 9.
Dai miei archivi, poi, ho tratto
alcune mie produzioni "hand made": il disegno di una astronave,
realizzato con una penna a sfera e restaurato digitalmente, e un omaggio
alla Macchina del tempo di
H. G. Welles, realizzato a china.
Attualmente sono tornato al mio vecchio amore per i fumetti e stanno per uscire diversi lavori creati sia in digitale che alla vecchia maniera.
Attualmente sono tornato al mio vecchio amore per i fumetti e stanno per uscire diversi lavori creati sia in digitale che alla vecchia maniera.
Giorgio Sangiorgi
LAURINE
SPEHNER
In alto a
sinistra : copertina del romanzo La
mandragore (La Mandragola) di Jacques Lazure (Soulières Éditore, 2007).
Personaggi disegnati con matita a mina di grafite e sfondo fatto all’acquarello
e con matite colorate. Coloritura finale e montaggio realizzati con Photoshop.
In alto a
destra : copertina del romanzo Odyssées
chimériques (Odissee chimeriche) di Claude Lalumière (Edizioni Alire,
2011). Illustrazione realizzata a partire da un montaggio di foto e di effetti
di forme e strutture realizzati con Photoshop.
In basso a
sinistra: Copertina del romanzo Les
apprentis chasseurs de fantômes (Gli apprendisti cacciatori di fantasmi) di
Richard Girard (Édizioni Vents d’Ouest, 2013). Personaggi disegnati con matita
a mina di grafite. Coloritura e sfondo realizzati con Photoshop.
In basso a
destra: copertina del romanzo Matshi,
l’esprit du lac (Matshi, lo spirito del lago) di François Lévesque
(Édizioni Médiaspaul, 2008). Disegno dipinto direttamente con Photoshop.
Laurine Spehner