venerdì 1 novembre 2019

FOTOGRAFIA TOTALE di Peppe Murro

-E' fatta !
John Eastman jr e Bill Zuckerberg VII si volsero con un sorriso raggiante verso la folla impazzita di giornalisti e fotografi. Si strinsero la mano e si concessero, come si suole, alla pioggia dei flashes.
Poi John Eastman fece il gesto di calmare la folla, si avvicinò al microfono e:
-Signore e Signori, sarò breve. Oggi, e lo dico con orgoglio e senza presunzione, annunciamo un evento epocale nella storia dell'umanità. Sono qui con l'amico Bill perché è grazie agli sforzi congiunti dei nostri due team che abbiamo raggiunto un tale risultato. Io so dei tanti rumors che hanno preceduto questo incontro, ma, credetemi, quanto sto per dirvi è ben al di là delle voci e delle congetture.
Signori, abbiamo la macchina fotografica totale.
E dicendo così, fa un plateale gesto di invito: entra una signorina elegante in tailleur scuro con un vassoio coperto da un leggero panno giallo.
Si avvicina ad Eastman e toglie il panno.
Mormorio di sorpresa, sembrava non ci fosse nulla sotto; a malapena quelli in prima fila riuscirono a vedere dei fili sottilissimi calarsi dal ripiano.
 E mentre montava il rumore dello sconcerto, alle spalle dei tre, sul palco, si vide proiettata un'enorme immagine di due dita che tenevano insieme una sottilissima lente con dei filini penzolanti.
-Ecco - riprese Eastman - state osservando la macchina fotografica del futuro, anzi, quella del sempre.
Fu interrotto da un brusio che divenne presto clamore e calca di domande.
John Eastman guardò Bill serafico e sorrise:
-Calma, calma, signori; vi spiegherò ogni cosa. Quella che vedete, o che forse non vedete, è la cosa di cui vi parlavo.
A prima vista sembra una piccolissima lente; vi dico subito che ha appena il diametro di una pupilla umana; è sottile 5 micron e si applica come una comune lente a contatto. La novità sta nelle caratteristiche che vi elencherò in breve e con un linguaggio comprensibile, prima di dare la parola all'amico Bill:
Sensore da 180 MB; Velocità di scatto da 1h a 1/5000 di sec; Zomm da 7 a 300mm; Autoflah disinseribile; Luminosità costante di 0,5, cioé due volte la capacità visiva dell'occhio umano...
Fu interrotto da una marea inarrestabile di voci
- Signor Eastman, Sig. Eastman (le domande si accavallavano) lei sta dicendo che questa sua lente ha una capacità di definizione che non riusciamo a immaginare, una velocità di scatto impensabile, una possibilità di visione doppia di quella umana e che avvivina di circa sei volte ciò che normalmente vediamo ?
- Non solo, sorrise John, ma ribadisco che questa macchina fotografica aumenta a dismisura la capacità umana di vedere oggetti lontani od al buio, di fermare il movimento più veloce e con una discriminazione dei particolari che lei neppure immagina.
- Sig. Eastman, Signor Eastman...
- Vi prego, dopo, dopo avrete dai nostri tecnici tutti i chiarimenti.
Ora calma, per favore: l'amico Bill ha qualcosa di importante da comunicarvi.
Si fece silenzio a fatica.
 Bill Zuckergerg VII si avvicinò al microfono, si schiarì la voce e:
 - Mi sarebbe piaciuto iniziare raccontandovi il sogno del mio antenato, anzi, dei miei antenati Gates e Zuckerberg, di cui indegnamente porto nome e cognome,quello di una connesione permantente planetaria, ma voglio essere anch'io breve: quei filini che vedete uscire dalla "lente" sono degli elettrodi che vanno collegati direttamente alla rete neurale del soggetto umano.
Ci fu un silenzio frastornante: penne alzate a mezz'aria, bocche spalancate, qualche sguardo sperduto. Anche nelle ultime file.
 Bill continuò con calma:
- La "lente" va poggiata davanti alla pupilla come una comune lente a contatto, ma i fili sono collegati al nervo ottico e da lì ad ognuno dei due lobi del cervello.
La vera novità, infatti, della nostra macchina fotografica non è nelle sue pur notevolissime doti tecniche, ma consiste nel fatto che essa può essere comandata direttamente dalla mente del soggetto.
 Invece che schiacciare un pulsante col dito, basta pensare di volere una foto e quella è fatta !
E non solo! si può desiderare di condividerla con qualcuno e con una semplice app di default si è direttamente e permanentemente connessi con tutti.
E ancora, Signori, se si desidera farsi un selfie è possibilissimo; anzi possiamo decidere di autofotografarci alle Bahamas o sull'Everest o senza rughe, come comunque ci piacciamo e come desideriamo che gli altri ci vedano.
Insomma, cari Signori giornalisti, questa macchina fotografica non solo è quanto di più potente si possa avere, ma anche quanto di più desiderabile ci sia.
E solo per la nostra gioia di condividere con gli altri tutte le nostra emozioni. Sempre connessi e sempre come ci vogliamo...
Nel silenzio sbigottito ed ovattato dei presenti si levò dal fondo una voce occhialuta e stridula:
- Scusi...
- Dica, fece Bill condiscendente.
- Scusi, sono il corrispondente del giornale locale di Las Fuentes, New Mexico. Avrei una domanda; se si possono fotografare i desideri, allora si possono fotografare anche i propri sogni ?
- Penso proprio di sì -fece Bill schiarendosi la gola e guardandosi intorno con un misto di soddisfazione ed apprensione.
- E come si fa - continuò il piccolo giornalista occhialuto- a non fotografare i propri incubi ?