domenica 8 dicembre 2019

RECENSIONI di Giuseppe Novellino e Peppe Murro

Paolo Secondini
IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI
Linee Infinite Edizioni
 
Il maresciallo dei Carabinieri Vincenzo Cargiulli comanda una piccola caserma di provincia. Ha avuto una donna, nella sua vita, ma ora è solo e trascorre l’esistenza vicino alla sorella Adalgisa. Lei lo chiama Vincenzino, come faceva la mamma quando erano bambini.
Egli svolge con interesse e dedizione il suo lavoro di tutore della legge e sa che anche in un paesino sperduto può succedere di tutto.
È la vigilia di Natale. Fuori fa freddo, mentre gli interni sonno surriscaldati in modo malsano. Nella villa dell’avvocato Emilio Trenelli è stato consumato un efferato omicidio. Proprio lui, il titolare, è stato trovato riverso nel suo letto con un coltellaccio da cucina piantato nella schiena fino al manico. Ma non ci sono segni di effrazione, quindi il fattaccio deve avere come autore una persona conosciuta dall’avvocato. Il quale ha qualche vizietto, che offusca un po’ la sua immagine di professionista appartenente all’alta borghesia. Gli piacciono le donne, ma ha un’inclinazione un po’ perversa per quelle di malaffare, prosperose e un tantino rozze.
Elisa Deretti, la moglie, è una signora avvenente, distinta e un po’ freddina. Con lei il maresciallo ha subito un incontro che gli consente di capire il modo di vivere della coppia e l’andamento familiare. Nelle indagini è aiutato dal fido e solerte appuntato Frinieri. Doverosa concessione al genere narrativo, essendo ogni investigatore accompagnato da un socio o da un subalterno sempre pronto a fornire i dovuti supporti.
Anche l’indagine segue i canoni consueti della narrazione poliziesca, ma cattura fin dall’inizio l’attenzione del lettore, che si lascia accompagnare da una prosa fluida e precisa, capace di rendere assai vivide alcune caratterizzazioni psicologiche e ambientali.
Il romanzo (Linee Infinite Edizioni – 2019) si legge tutto d’un fiato. Voltare le pagine è come mangiare ciliegie mature, dove al posto del sapore ci sono la curiosità (tenuta viva con grande maestria) e il desiderio di svelare il mistero.
Buon giallo, non lungo, incisivo e piacevole. Con qualche ammiccamento al grande Simenon.
C’è da dire, però, che centosedici pagine non bastano per creare un forte legame tra il lettore e il maresciallo Vincenzo Cargiulli, un tipo di uomo dai marcati contrasti caratteriali, nel complesso mite e un po’ ironico. Aspettiamo altre sue avventure, non solo per conoscerlo meglio, ma anche per apprezzare la vena narrativa di Paolo Secondini… che già per questo romanzo mi sembra notevole.
  Giuseppe Novellino da: Art – Litteram

 

…Il fine giustifica i mezzi è un bel romanzo di genere che si lascia leggere d’un fiato, con un andamento lineare e un ritmo incalzante, tutto racchiuso nelle ore di vigilia di un Natale qualsiasi di un qualsiasi paesino d’Italia. Con una scrittura lieve e precisa e un’estrema pulizia lessicale, Paolo Secondini ci accompagna nelle indagini del maresciallo Cargiulli e, con sentimento e ironia, verso la conclusione inaspettata del caso di omicidio di cui lo stesso si occupa. La trama non è monocorde, ma si gioca tutta con una serie di figure ben tratteggiate, dal senzatetto Lappi allo zelante appuntato Frinieri, dal loquace barbiere Alfredo Barba-capelli alla escort Elvira Benedetti, dalla vedova Deretti alla saggia cameriera Antonietta Filangia: tutti personaggi con una loro specifica identità e logica, perfettamente inseriti in una vicenda ben delineata…

 Peppe Murro

 (Il romanzo lo si può acquistare ordinandolo in qualsiasi libreria o direttamente dalla casa editrice Linee Infinite Edizioni   https://www.lineeinfinite.com/) è un bel romanzo di genere che si lascia leggere d’un fiato, con un andamento lineare e un ritmo incalzante, tutto racchiuso nelle ore di vigilia di un Natale qualsiasi in un paesino qualsiasi d’Italia. Con una scrittura lieve e precisa ed un’estrema pulizia lessicale, Paolo ci accompagna nelle indagini del Maresciallo Cargiulli e, con sentimento ed ironia, verso la conclusione inaspettata del caso di omicidio di cui lo stesso si occupa.La trama non è monocorde, ma si gioca tutta con una serie di figure ben tratteggiate, dal senzatetto Lappi allo zelante appuntato Frinieri, dal loquace barbiere Alfredo Barba e capelli alla escort Elvira Benedetti, dalla vedova Deretti alla saggia cameriera Antonietta Filangia: tutti personaggi con una loro specifica identità e logica, perfettamente inseriti in una vicenda delineata con sentimento ed ironia.Non è il caso che io riveli chi è l’assassino, ma posso dire che il racconto si legge d’un fiato e la sorpresa finale è assicurata.Del piacere provato nella lettura devo ringraziare Paolo e invitarlo, con sincera amicizia, a fornirci altre delizie.
PEPPE MURROi mezzi” è un bel romanzo di genere che si lascia leggere d’un fiato, con un andamento lineare e un ritmo incalzante, tutto racchiuso nelle ore di vigilia di un Natale qualsiasi in un paesino qualsiasi d’Italia. Con una scrittura lieve e precisa ed un’estrema pulizia lessicale, Paolo ci accompagna nelle indagini del Maresciallo Cargiulli e, con sentimento ed ironia, verso la conclusione inaspettata del caso di omicidio di cui lo stesso si occupa.La trama non è monocorde, ma si gioca tutta con una serie di figure ben tratteggiate, dal senzatetto Lappi allo zelante appuntato Frinieri, dal loquace barbiere Alfredo Barba e capelli alla escort Elvira Benedetti, dalla vedova Deretti alla saggia cameriera Antonietta Filangia: tutti personaggi con una loro specifica identità e logica, perfettamente inseriti in una vicenda delineata con sentimento ed ironia.Non è il caso che io riveli chi è l’assassino, ma posso dire che il racconto si legge d’un fiato e la sorpresa finale è assicurata.Del piacere provato nella lettura devo ringraziare Paolo e invitarlo, con sincera amicizia, a fornirci altre delizie.
PEPPE MURRO