Letteratura Fantastica ha intervistato lo scrittore
Giuseppe Novellino (per anni docente di materie letterarie), che ha sempre nutrito
un’immensa passione per la scrittura. Grazie a questa, dalla sua penna sono usciti molti racconti e romanzi, alcuni dei quali pubblicati
da case editrici importanti.
D. - Come è nata in
te la passione per la scrittura e quando?
La mia passione per la scrittura risale alla più tenera
età. Avevo undici anni, quando scrissi una poesia per Paola, mia coetanea.
Naturalmente la tenni in un angolo del mio cassetto personale. In seguito la
stracciai, contento di non averla mai sottoposta all’attenzione della ragazzina
in oggetto.
Il piacere di scrivere è scaturito dal piacere di leggere.
Sono sempre stato un lettore appassionato, spinto dalla voglia di esprimere, a
mia volta, idee e fantasie che mi frullano nella mente.
D. - Quali
sono i generi letterari che più prediligi, e quale libro, di un autore famoso,
avresti voluto scrivere?
Sono un lettore onnivoro. Tendo anche a rivisitare i
cosiddetti libri che contano (romanzi, opere di poesia, saggi), che hanno
lasciato un segno indelebile e che chiamiamo classici. Tuttavia ho i miei gusti
particolari. Amo il mistero, dispongo di un’immaginazione e di una fantasia
piuttosto fervide. Prediligo la letteratura fantastica, soprattutto la
fantascienza, il giallo e l’horror. I miei autori preferiti, in questi ambiti,
sono Richard Matheson, Philip Dick, Joe Lansdale, Cornell Woolrich, Raymond Chandler.
Ma adoro anche i nostrani Dino Buzzati e Giorgio Scerbanenco.
Mi sarebbe piaciuto tanto scrivere un libro come
“Fahrenheit 451” (Ray Bradbury). Si tratta di una delle dieci opere che mi
porterei su un’isola deserta.
D. - Quali emozioni avverti nel tuo animo mentre
inventi o scrivi una storia?
Il piacere dell’invenzione innanzitutto. Godo
letteralmente quando vedo che un’idea prende forma e mette in moto un
ingranaggio funzionante. Che poi il racconto lo legga qualcuno, per me è
secondario. Comunque, non scrivo mai per me stesso, ma sempre in funzione di un
possibile lettore.
Mi piace anche comporre articoli, brevi saggi, recensioni
di libri e di film.
Ho pubblicato anche due libri di racconti per bambini,
presso La Scuola Editrice di Brescia. In quell’occasione furono i miei tre
figli, di otto, sei e quattro anni, a fornirmi l’ispirazione.
D. - Dove trai, in
genere, ispirazione per la tua narrativa?
Dipende dalla storia. In genere mi calo nei panni dei
personaggi e cerco di provare quello che loro provano. Se avverto a mia volta
dei brividi, delle emozioni, allora sono consapevole che la storia funziona.
D. - Chi
è lo scrittore Giuseppe Novellino?
Poche parole: sono stato insegnante per quarant’anni; amo
la gente (con tutti i vizi e le virtù), gli animali e la natura; mi impegno per
la giustizia, per la pace e per la difesa dei diritti umani; non ho mai
abbandonato il desiderio di cercare senso e verità in ciò che faccio e in ciò
che sta intorno a me. Eppure mi definisco un allegro pessimista, nel senso che
non mi faccio facili illusioni, so che la vita non è mai facile. Ma sono
credente e coltivo, dentro di me, la speranza.
Non sono un bacchettone e neppure mi metto nel novero di
quelle persone solo serietà e impegno. La mia fantasia mi porta a staccarmi
sovente, a volare qua e là in altre dimensioni. Allora mi perdo un po’… e
scrivo.
Ho pubblicato un romanzo (“Dinamite pura”) e una raccolta
di racconti a sfondo fantascientifico (“La vertigine e l’attesa”), ambientati
nella mia Valtellina. Ho altri due romanzi nel cassetto, ma per il momento mi
sto dilettando a scrivere raccontini per il mondo del web.
E intanto mi alleno ad affinare le mie capacità
espressive.
Un caro saluto all'amico Giuseppe, scrittore di indubbio valore.
RispondiEliminaPaolo