mercoledì 27 marzo 2013

CONVERSAZIONE di Giuseppe Novellino



      - Il fatto è che sono preoccupata per un eventuale atterraggio, sulla mia superficie, da parte di quegli odiosi, invadenti e superbi figli della Terra.
     - Non angustiarti, Venere – la rassicurò Mercurio con voce calda. – Sono sicuro che le vuote presunzioni di quei piccoli bipedi non si realizzeranno mai. Sono figli della Terra, in definitiva. Cosa mai può venire da un pianeta comodo e rammollito come quello?
     - Non essere troppo ottimista; non dimenticare che hanno già messo piede sulla Luna.
     - Questo è vero – ammise Mercurio. – Un conto è però raggiungere la Luna e un altro è scendere sulla tua superficie, sulla mia o addirittura su quella del nostro caro Giove. Penso che la Luna sia il limite massimo della loro possibile espansione… Dopotutto è un semplice satellite della Terra, non ti pare?
     - Sono d’accordo con te – fece Venere, dopo quaranta dei suoi giorni di riflessione. Ma non mi fiderei troppo.
     Calò un breve silenzio di sette anni, mentre i due corpi celesti continuavano placidi l’abituale corsa lungo le loro orbite millenarie.
     Fu Venere a rompere l’attesa. Si rivolse nuovamente a Mercurio:
     - Da qualche tempo sento un forte desiderio di parlare con la Terra.
     - Sprecheresti il tuo fiato, mia cara – commentò asciutto il veloce Mercurio. – Da quando la  Nube d’Oro ha depositato su di essa il seme dell’uomo, ha rotto definitivamente con tutti i suoi simili. Forse si sente una specie di privilegiata.
     - Dunque, ama così tanto quei mostriciattoli a due gambe da dare a loro tutta la sua attenzione e le sue cure?
     Mercurio fece quattro giri intorno al sole, prima di rispondere. – Non lo so con precisione. Penso che non li ami veramente. Forse si è assunta una specie di impegno… nei confronti della Nube d’Oro.
     - Spero che tu abbia ragione – disse Venere con voce stanca. E si esibì in un poderoso sbadiglio. – Ora vorrei schiacciare un pisolino.
     - Certo, cara. Penso che anche agli altri pianeti vada a genio un po’ di riposo. Buona notte!
     - Buona notte! – sussurrò Venere, raccogliendosi nel suo pallido candore.
     Allora Mercurio, silenziosamente, premette l’interruttore… e il Sole si spense.

(Per gentile concessione dell’Autore)

3 commenti:

  1. Si è nell'ambito della fantascienza ma con spunti ironici, divertenti. Idea originale, la tua. Una visione surreale di quanto accade tra i nostri pianeti. I guastafeste, è ovvio, siamo sempre noi terrestri. Mi è piaciuto molto.

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  2. Dalla musica delle sfere di platonica memoria, all'amicale conversazione serale tra pianeti.. Non male!

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  3. Scopro con piacere come possa essere interessante la fantascienza dai risvolti divertenti

    Silver

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