martedì 19 marzo 2013

INCARNAZIONE di Giuseppe Costantino Budetta



  Leggendo la prima pagina del Giornale Spirituale, l’anima beata Gajus esclamò:
“Lo sapevo.”
Dopo l’esclamazione fu meno beata. L’anima beata Felicius volle saperne di più. Erano arrivate voci allarmistiche sui provvedimenti urgenti provenienti dalle alte sfere, ma non ci aveva badato più di tanto. Adesso la cosa si faceva seria, a giudicare dal corruccio di Gajus.
 Felicius chiese a Gajus:
“Cosa leggi di così grave da corrucciarti qui dove la beatitudine è sovrana? A furia di corrucciarti fai stare meno bene anche me.”
“Oh anima beata B, mi spiace del tuo cruccio, ma le cose si fanno serie. Il consiglio angelico, presieduto dall’Eccelso, si appresta a emanare il pacchetto dei provvedimenti urgenti.”
“Lo sapevo che le cose per noi semplici beati si sarebbero messe male. Prima ci hanno escluso dal Beato Concistoro Superiore (B.C.S.) e adesso deliberano contro di noi.”
“I più severi sono quelli della prima gerarchia: Serafini, Cherubini e Troni. Non sono mai stati uniti e d’accordo come adesso.”
Si era fatta calca intorno ad A. e B., essendo accorsi altri beati che per via eterea avevano udito il dialogo. Ognuno a dichiararsi incredulo; ognuno con accortezza a domandare:
“Cosa vogliono da noi? Siamo beati in eterno – per divino mandato - e non facciamo male ad alcuno. ”
“Cosa mai hanno da dire sul nostro conto?”
“A chi diamo fastidio qui in paradiso?”
“Qui siamo tutti buoni e quindi beati? Chi può desiderare il nostro male?”
 L’anima beata A, essendo curiosa per carattere e con un po’ d’ingegno in più rispetto alla norma – ciò non guasta mai, come il sale nella pasta -,  si era ragguagliata in tempo ed era conscia delle dispute degli Eterni Superiori. A. era anche amica intima di alcuni della terza gerarchia – per la privacy è meglio non riportarne i nomi – e disse all’allarmata folla dei beati stralunati:
“Alcune celestiali creature dei cieli superiori sostengono con convinzione che per avere la qualifica di beato bisogna trascorrere un periodo di prova sulla Terra con obbligatoria incarnazione.”    
“Ma è una follia. Lasciare l’immaterialità per entrare in masse informi di muscoli e ossa.”
“Noi siamo stati fatti beati in eterno. Perché questo ripensamento?”
A rettificò: 
“Le Alte Sfere dicono che la qualifica di beato bisogna guadagnarsela. Non esiste la beatitudine di nascita. Sono prevalse le teorie bislacche di alcuni Cherubini filosofi anche se qui – secondo  me - la filosofia è superflua nonché nociva. Uno dei Troni – dicono appartenga alla corrente dei logici –  sostiene che il paradiso bisogna guadagnarselo, come hanno fatto le tre gerarchie che si furono riunite nella Milizia Santa contro Satana.”
Era sorto un borbottio tra i beati. Ognuno esponeva all’altro le sue perplessità. Disse uno:
“Ci vogliono mettere alla prova.”
“Una semplice prova dunque.”
 “Può essere che alcuni non superino questa prova dell’incarnazione e allora che accade?”
“Non lo so che accade. Occorre spedire una delegazione presso il divino concistoro. Dobbiamo sapere cosa stanno preparando alle nostre spalle. Qui non si scherza.”
“Noi non abbiamo fatto mai nulla di male.”
“Forse proprio per questo: non ci può essere eterna beatitudine senza lotta.”
“Forse non è un male. Di certo è una novità per noi in eterno stato di benessere (spirituale).”
“ Per la prima volta affronteremo un futuro incerto.”
“Può essere avvincente.”
Uno in fondo al raduno, da sopra un rialzo, gridò:
“Un corno. L’incarnazione implica sofferenza. Come minimo saranno lacrime. Può implicare altri mali più gravi e devastanti. Sentite a me. Istituiamo una delegazione e chiediamo al Divino Concitatolo i dovuti chiarimenti prima che deliberino in modo definitivo. Bisogna vederci chiaro. Abbiamo il diritto di capire cosa hanno in testa. Lo svolgimento degli eventi non mi sembra chiaro. C’è qualcosa sotto. Mi sfugge il fine ultimo. Forse ci vogliono cacciare da qui. Non so perché, ma ci vogliono cacciare da qui.” 

 La commissione incaricata di recarsi presso il Divino Ameno Concitatolo degli Eterni Superiori (D.A.C.E. S.) fu composta da tre semplici beati: A, B e C che si misero in camino diretti al Palazzo sede del Consiglio Superiore. A, B e C ottennero la bozza del progetto che li riguardava. La discussione si era conclusa in mattinata. Restava la votazione dopo i tre giorni di pausa come da divino codice. A, B e C lessero la bozza. L’intestazione del progetto di Legge in base ai regolamenti generali del Logos fu:
  
POVVEDIMENTI URGENTI SUI BEATI INFERIORI.

Il Consiglio in pratica deliberava che ogni beato inferiore dovesse incarnarsi per un periodo variabile da pochi giorni di vita terrena a ottanta e più anni. Chi decideva di vivere a lungo avrebbe ottenuto maggiori garanzie di rientrare in paradiso. Viceversa chi cambiava subito idea nascendo morto, o scegliendo di morire quasi subito da neonato, o da adolescente entrava in un eterno limbo semioscuro, asfittico e monotono. Una fregatura. Non finiva qui perché il quarto comma recitava: “È necessario per riguadagnare la vita eterna, che il beato traslato in carne umana mantenga una condotta limpida, adamantina. Deve essere buono ed integro fino alla fine. Deve aborrire l’egoismo e la cupidigia. Se trasgredisce, se s’incattivisce o cosa ancora più grave, comincerà ad amare troppo la carne in cui risiede, allora saranno guai. Solo Satana ed i diavoli ribelli si comportano così ed egli andrà diritto all’Inferno in loro compagnia..” 
A, B e C in volto scoloriti. Addio beatitudine! Ma che gli abbiamo fatto? Occorre protestare.”
A, B e C convocarono il popolo. A oppure B o C – non ricordo chi dei tre – disse:  
“ Popolo dei beati inferiori, non so che abbiamo fatto. Mala tempora currunt. Non penso che abbiamo commesso errori. Siamo beati per antonomasia e come tali non c’intrighiamo dei problemi altrui. Se avessimo commesso qualche trasgressione allora ben venga la condanna. Ma siamo innocenti in tutto. Vi dico che bisogna muoversi. Lo sapete che prevede ancora la legge quadro sul riassetto ultraterreno?”
Un coro di no.
“Allora vi dico io che prevede. La legge prevede che prima di nascere dobbiamo scegliere il sesso. Chi s’innamora di uno (o di una ) dello stesso sesso deve scontare severe penalità. Ci saranno i Dieci Comandamenti da rispettare oltre la Legge Quadro. Ci saranno altri obblighi come i Sacramenti, le preghiere quotidiane e le buone azioni. Integrità completa. Obblighi da rispettare alla lettera giorno per giorno, ora per ora. “
“Cose inaudite.”
“Ma guarda che bisogna subire.”
“Per dare l’esempio lo stesso Eccelso s’incarnerà e patirà la crocefissione.”
“Dobbiamo fermare questa pazzia.”   
“Non è possibile. It is not possible. In quante lingue ve lo devo dire?”
“Quindi ci cacciano da qui e chissà se e quando ci ritorneremo.”

La folla dei beati inferocita. Il giorno dopo tutti senza eccezione andarono al Palazzo a protestare. Rivoluzione! Uscì dal ponte levatoio l’Arcangelo Michele sul cavallo bianco e la sciabola ardente.
Dietro di lui in assetto antisommossa la folla dei Cherubini, dei Serafini, dei Troni, Dominazioni, Podestà, Principati e similari. Alcuni a cavallo, altri appiedati, per modo di dire visto che sono alati.
L’arcangelo dopo breve volo si portò davanti alla folla inferocita. Disse:
“Calma. La legge è legge. Calma.”
Tutti a gridare:
“Calma un corno. Ci avete traditi.”
“Il paradiso va conquistato da parte di ognuno. Solo noi delle gerarchie superiori sappiamo com’è stata dura e difficile la lotta vinta a stento contro i ribelli guidati da Satana. Se avessero vinto loro noi angeli della Luce avremmo subito le peggiori conseguenze e voi avreste continuato a vivere, ma nelle tenebre. E’ la vostra passività che va censurata.”
“Cioè siamo condannati perché siamo rimasti indifferenti alla vostra apocalittica lotta. Condannati perché pacifici.”
“No. Il punto è che la beatitudine bisogna guadagnarsela come noi ci siamo guadagnati la luce lottando contro i diavoli infedeli.” 
“Non ci stiamo. Non è colpa nostra se tra voi angeli c’è stata guerra. Noi siamo beati. Queste cose non ci toccano.”
“Voi dovete eseguire la Legge. Il paradiso è un premio non uno status.”
“Non accettiamo d’incarnarci.”
“Se non avessimo vinto la guerra contro Satana anche voi avreste subito le conseguenze. E’ stata una lotta terribile, senza esclusioni di colpi. Se abbiamo vinto e non per merito vostro, adesso anche voi dovrete lottare per guadagnarvi il paradiso. E’ una sorta di par condicio.”
“Non vogliamo sapere niente. Siamo innocenti e non vogliamo incarnarci.”
“C’è una dilazione. C’è una modifica alla Legge. Alla fine dei tempi tutti voi ritorneranno beati, anche i dannati. Ci sarà la resurrezione dei corpi e la completa beatificazione. Per adesso chi di voi vivrà bene ritornerà qui dopo la morte corporale. Chi sbaglia paga.”
“Solo gli scemi sbaglieranno. Per me questa legge è una scemenza. Nessuno di noi beati in partenza commetterà errori tali da comprometterne il felice ritorno nelle beate terre.”
“Vedrete…vedrete quanti di voi invece sbaglieranno e si danneranno. Con la carne non si scherza. Pur sapendo che c’è la dannazione eterna molti di voi cadranno nel peccato.”
“Per una manciata di anni in terra, il tempo della durata di una vita, nessuno di noi commetterà errori. La posta è alta: chi sbaglia andrebbe dall’altra parte, nelle eterne fiamme. Noi che abbiamo conosciuto la beatitudine faremo mille attenzioni pur di non cadere nel peccato. E’ una legge inutile. Volete metterci alla prova, fatelo, ma noi tutti ritorneremo qui dopo la morte corporale. E’ da scemi o da pazzi rischiare e perché? Per finire nell’inferno?”
“Vedrete quanti di voi cadranno nell’errore. Anzi le previsioni degli esperti dicono che la maggior parte di voi si dannerà. Sarà uno sfacelo.”
“Vi sbagliate.”
“Ci saranno guerre, genocidi, vendette, prevaricazioni, delitti di ogni sorta.”
“Vi sbagliate e di grosso. Noi tutti illibati ritorneremo nella beatitudine dopo la dismissione corporale.”         
“Illibati? Vedrete.”      
“Ma se qui siamo stati beati perché sulla Terra ci dovremmo dannare?”
“Perché con il corpo la vostra esistenza acquisterà profondità, spessore e diversa valenza. Sarete in bilico tra luce e tenebra, materia e spirito: nel profondo le immagini nere e in superficie le luminose. Difficile scegliere. Solo con equilibrio, fede e perseveranza sarete in grado di elevarvi. Avrete fame e sete. Dovrete nutrirvi di carne uccidendo animali. Le pulsioni corporali vi spingeranno al delitto passionale e al latrocinio. Starete a lottare contro malattie fisiche e psichiche. Amerete a dismisura il sesso, la moda ed i soldi facili. Vi inventerete la politica, lo spionaggio, la corruzione, la ricchezza, l’avidità e tante altre cose. Però chi vince il corpo altro che beatitudine. Avrete uno stato di gioia adesso sconosciuto avendo deposto – alla fine della vita terrena - con orgoglio l’arma a doppio taglio del corpo. La carne spinge in basso, ma anche in alto. Dipende dalle vostre scelte. Perché con il corpo dovrete in ogni momento scegliere tra le pulsioni del basso, del nero, della morte e della perdizione oppure l’elevazione oltre la materia pur essendo materia. L’elevazione che vi allontana dalla carne verso inesplorate vette di luce.”
“Tutto questo perché, vediamo un po’: perché la beatitudine bisogna guadagnarsela come voi avete conquistato la luce lottando contro i diavoli infedeli.”
“Più o meno è così”.
”Ma guarda che vanno a pensare questi. Però una volta tornati qui noi saremo migliori di voi perché abbiamo vinto la carne anche se molti di noi si sono persi nel viaggio. Noi saremo i veri vincitori e non voi. A noi ci toccherà essere i prediletti dell’Eccelso. La nostra guerra è più feroce perché di fronte al Male noi dobbiamo combattere dentro la zavorra della carne. Voi invece siete rimasti puro spirito nella lotta contro Satana e seguaci. Invece noi oltre agli spiriti impuri nostri e vostri nemici dichiarati avremo la carne e le sue tentazioni. La nostra sarà o duplice vittoria o duplice sconfitta.”
L’arcangelo volle rettificare:
“Ma non vi lamentate. Pensate alle opportunità che una vita terrena felice può darvi.”
“E’ come tuffarsi in mare. Alcuni vanno a galla, altri affogano. Invece quelli come voi, puro spirito, non temono di affogare.”
“Avrete le necessarie garanzie. Ci sarà un angelo custode alle spalle di ogni beato incarnato. Ci sarà la divina Provvidenza che vi illuminerà nella rettitudine. Ci saranno i Testi sacri ed ogni tanto un bel miracolo ed una apparizione che vi rinfrescherà la fede. Che volete di più? Poi alla fine dei tempi, beati e dannati saranno tutti equiparati. Tutti ritorneranno qui. Calmatevi ed eseguite la volontà di colui che comunque ci sovrasta. Attenti però, chi sgarra paga.”

Così dicendo l’arcangelo prese il volo verso la milizia santa in tenuta anti sommossa.
Gli gridò il Beato - Indignato – C detto  B.I.C.:
“Solo voi gerarchie angeliche superiori resterete qui. Solo voi resterete attaccati alle calcagna dell’Eccelso. Vi sbarazzerete degli angeli inferiori – gli infimi della terza gerarchia -  dando loro le mansioni di custode alle nostre spalle: angeli custodi, appunto. Vi sbarazzate di noi beati mandandoci incarnati sulla Terra e terrete occupati i seguaci di Satana creando l’inferno dei dannati ex incarnati.”
L’arcangelo Michele con orecchie super sensibili aveva ascoltato la rampogna che veniva dal basso, fece un giro spiraliforme e dalla sfera celeste superiore scese nella inferiore. Al di spora di B.I.C. e senza sguainare lo spadone, ma col dito puntato ammonì ondeggiando le ali:
“Cercate di non sgarrare ed obbedite. Portate riverenza alla divina volontà.”
Uno ponderando i fatti disse:
“Dovete almeno darci un terzo grado di giudizio. Tre è il numero perfetto.”
“Stiamo valutando l’opportunità di istituire una zona intermedia, una zona cuscinetto tra inferno e paradiso: il purgatorio. Andranno in purgatorio i casi ambigui, difficili da definire. Però ripeto, chi sgarra paga.”
 

Così dicendo prese il volo rapido e scomparve all’incontro dei Serafini, dei Cherubini dei Troni e delle restanti gerarchie. La folla dei beati rimase radunata pensando sul da farsi. Qualcuno a piangere: “Ci tolgono la beatitudine.”
L’entità beata A disse ad alta voce:
“Colleghi, come B.I. C. ha capito, ci hanno fregato. Gli angeli superiori hanno fregato noi semplici beati. Noi beati in eterno come da divino mandato.”
“In che senso?”
“Quelli del Consiglio Superiore, i D.A.C.S. hanno attuato un qualche compromesso coi loro nemici.”
“Spiegati. Alcuni di noi hanno dei sospetti, ma tu mostri di saperne più.”

Adesso vi spiego, ma state calmi:
“Incarnandoci avremo le mille tentazioni della carne cui alcuni soccomberanno ed andranno in inferno sotto la sferza di Satana & co.
 I diavoli avranno il loro da fare nel continuo controllo delle anime dannate. Inoltre alcuni angeli buoni, i cosiddetti custodi, ci controlleranno standoci invisibili, alle calcagna. E’ tutta una messa in scena, un diversivo ai nostri danni. Ci volevano mandare via da qui e volevano distrarre i diavoli creando ad hoc l’inferno. Inoltre dando l’incarico di angelo custode agli alati celesti inferiori – gli angeli semplici della terza gerarchia inferiore - si sono sbarazzati anche di loro mandandoli in missione sulla Terra. A corteggiare l’Eterno rimangono solo loro indisturbati ed in perfetta beatitudine. Questo è il piano.”
“Sì, ma noi beati inferiori per antonomasia non diamo fastidio a nessuno.”
“C’è troppa gerarchia qui. Forse temono altre defezioni.”
“Ricordiamocelo: la Celestis Jerarchiae è trina ed ognuna delle quali comprende tre ordini.”
Precisò un beato sapiente:
In eodem ordine angelorum est accipere primos, medio set ultimos.”
“Specificò gridando il beato di lato:
“Nel primo ordine ci sono i Serafini, i Cherubini ed i Troni, nel secondo Le Dominazioni, le Virtù e le Podestà, nel terzo i Principati, gli Arcangeli e gli angeli. Ora con questa legge hanno fatto fuori noi semplici beati e gli angeli semplici mandandoceli alle nostre costole come angeli custodi. Capito? Inoltre nella lotta tra Luce e Tenebra si sono sbarazzati di Satana e compagni.”  
Disse un beato sconvolto e risentito:
“Merda!”
“Ecco, cominciamo a diventare umani. Esclamazioni come merda, cazzo, culo, stronzo e similari appartengono al mondo inferiore, quello umano. Siamo sulla retta via.”
Disse un altro beato sconsolato:
“Io comincio a pigliarci gusto con queste parole: merda, cazzo, culo, gente di niente.”
La folla in coro:
“Bravo, bene, bis.”
“Così abbiamo perso in partenza. Cominciamo bene!”
“Ce ne fotte. Faremo in modo di essere eterni con il corpo. Sconfiggeremo la morte con la Scienza. Ci terremo tutte le cose belle che il corpo può darci e che quelli lì, essendo di puro spirito non potranno mai avere.”
“Pensiamola come vogliamo per consolarci, ma ci hanno fottuto.”
“Lo vedremo.”

Mugugnando, l’assemblaggio dei beati – in via di espulsione - andò diradandosi e disperdendosi per le divine terre.   

Felicuis e Gajus (F.&G.) pensarono bene ad informare l’Ispettore superiore ed il Dirigente Generale della Coop-Limbo delle nuove disposizioni ultraterrene. Ormai, c’era scompiglio. Molti dei beati avrebbero dovuto incarnarsi e non accettavano le divine disposizioni che li colpivano nel profondo dell’esistenza (ultraterrena). In agitazione, erano anche le anime allogate in via temporanea nel Limbo. C’era tristezza ed ansia in giro come non mai. F. & G. furono sempre più convinti che bisognava stravolgere la storia umana dalle sue radici, più o meno profonde. Rattristito, il Dirigente generale chiese loro:
“Come fare?”
Gajus: “Ci dobbiamo pensare bene. Occorrerà rettificare alcuni eventi della storia antica, per esempio, l’Impero Romano d’Occidente non dovrebbe cadere nel 476 dopo Cristo, ma durate fino al presente, in un modo o nell’altro dovrebbe perdurare una forma d’Impero anche nel presente.”
Dirigente generale: “Un nuovo Impero, dunque?”
F.& G.: “Dobbiamo organizzare le cose con calma. Ti manderemo dei ragguagli. Tu sei con noi?”
Il Dirigente superiore distese davanti a loro le palme delle mani ed accennando di sì con la testa. Lo stesso fece l’Ispettore superiore.     
Felicius assicurò loro: “Non vi preoccupate, è solo un poco di maretta passeggera. Ci sono problemi anche nell’aldilà, ma l’Eccelso, nel suo divino amore, prima o poi capirà.”

(Per gentile concessione dell’Autore – Illustrazione: Beato Angelico)


 

2 commenti:

  1. Molto simpatico, soprattutto oroginale, il racconto di Budetta.

    Silver

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  2. Bello. Fa pensare. Ricca attività di pensiero e d'animo.

    Paola Bianchi

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