Leggendo la prima pagina del Giornale Spirituale, l’anima beata Gajus
esclamò:
“Lo sapevo.”
Dopo l’esclamazione fu meno beata.
L’anima beata Felicius volle saperne di più. Erano arrivate voci allarmistiche
sui provvedimenti urgenti provenienti dalle alte sfere, ma non ci aveva badato
più di tanto. Adesso la cosa si faceva seria, a giudicare dal corruccio di Gajus.
Felicius chiese a Gajus:
“Cosa leggi di così grave da
corrucciarti qui dove la beatitudine è sovrana? A furia di corrucciarti fai
stare meno bene anche me.”
“Oh anima beata B, mi spiace del
tuo cruccio, ma le cose si fanno serie. Il consiglio angelico, presieduto
dall’Eccelso, si appresta a emanare il pacchetto dei provvedimenti urgenti.”
“Lo sapevo che le cose per noi
semplici beati si sarebbero messe male. Prima ci hanno escluso dal Beato
Concistoro Superiore (B.C.S.) e adesso deliberano contro di noi.”
“I più severi sono quelli della
prima gerarchia: Serafini, Cherubini e Troni. Non sono mai stati uniti e
d’accordo come adesso.”
Si era fatta calca intorno ad A. e
B., essendo accorsi altri beati che per via eterea avevano udito il dialogo.
Ognuno a dichiararsi incredulo; ognuno con accortezza a domandare:
“Cosa vogliono da noi? Siamo beati
in eterno – per divino mandato - e non facciamo male ad alcuno. ”
“Cosa mai hanno da dire sul nostro
conto?”
“A chi diamo fastidio qui in
paradiso?”
“Qui siamo tutti buoni e quindi
beati? Chi può desiderare il nostro male?”
L’anima beata A, essendo curiosa per carattere
e con un po’ d’ingegno in più rispetto alla norma – ciò non guasta mai, come il
sale nella pasta -, si era ragguagliata
in tempo ed era conscia delle dispute degli Eterni Superiori. A. era anche amica
intima di alcuni della terza gerarchia – per la privacy è meglio non riportarne
i nomi – e disse all’allarmata folla dei beati stralunati:
“Alcune celestiali creature dei
cieli superiori sostengono con convinzione che per avere la qualifica di beato bisogna trascorrere un periodo di
prova sulla Terra con obbligatoria incarnazione.”
“Ma è una follia. Lasciare
l’immaterialità per entrare in masse informi di muscoli e ossa.”
“Noi siamo stati fatti beati in
eterno. Perché questo ripensamento?”
A rettificò:
“Le Alte Sfere dicono che la
qualifica di beato bisogna
guadagnarsela. Non esiste la beatitudine di nascita. Sono prevalse le teorie
bislacche di alcuni Cherubini filosofi anche se qui – secondo me - la filosofia è superflua nonché nociva.
Uno dei Troni – dicono appartenga alla corrente dei logici – sostiene che il
paradiso bisogna guadagnarselo, come hanno fatto le tre gerarchie che si furono
riunite nella Milizia Santa contro Satana.”
Era sorto un borbottio tra i
beati. Ognuno esponeva all’altro le sue perplessità. Disse uno:
“Ci vogliono mettere alla prova.”
“Una semplice prova dunque.”
“Può essere che alcuni non superino questa prova
dell’incarnazione e allora che accade?”
“Non lo so che accade. Occorre spedire
una delegazione presso il divino concistoro. Dobbiamo sapere cosa stanno
preparando alle nostre spalle. Qui non si scherza.”
“Noi non abbiamo fatto mai nulla
di male.”
“Forse proprio per questo: non ci
può essere eterna beatitudine senza lotta.”
“Forse non è un male. Di certo è
una novità per noi in eterno stato di benessere (spirituale).”
“ Per la prima volta affronteremo
un futuro incerto.”
“Può essere avvincente.”
Uno in fondo al raduno, da sopra
un rialzo, gridò:
“Un corno. L’incarnazione implica
sofferenza. Come minimo saranno lacrime. Può implicare altri mali più gravi e
devastanti. Sentite a me. Istituiamo una delegazione e chiediamo al Divino Concitatolo
i dovuti chiarimenti prima che deliberino in modo definitivo. Bisogna vederci
chiaro. Abbiamo il diritto di capire cosa hanno in testa. Lo svolgimento degli
eventi non mi sembra chiaro. C’è qualcosa sotto. Mi sfugge il fine ultimo.
Forse ci vogliono cacciare da qui. Non so perché, ma ci vogliono cacciare da
qui.”
La commissione incaricata di recarsi presso il
Divino Ameno Concitatolo degli Eterni Superiori (D.A.C.E. S.) fu composta da tre semplici beati: A, B e C
che si misero in camino diretti al Palazzo sede del Consiglio Superiore. A, B e
C ottennero la bozza del progetto che li riguardava. La discussione si era
conclusa in mattinata. Restava la votazione dopo i tre giorni di pausa come da
divino codice. A, B e C lessero la bozza. L’intestazione del progetto di Legge
in base ai regolamenti generali del Logos
fu:
POVVEDIMENTI URGENTI SUI BEATI INFERIORI.
Il Consiglio in pratica deliberava
che ogni beato inferiore dovesse incarnarsi per un periodo variabile da pochi
giorni di vita terrena a ottanta e più anni. Chi decideva di vivere a lungo
avrebbe ottenuto maggiori garanzie di rientrare in paradiso. Viceversa chi
cambiava subito idea nascendo morto, o scegliendo di morire quasi subito da
neonato, o da adolescente entrava in un eterno limbo semioscuro, asfittico e
monotono. Una fregatura. Non finiva qui perché il quarto comma recitava: “È necessario per riguadagnare la vita
eterna, che il beato traslato in carne umana mantenga una condotta limpida,
adamantina. Deve essere buono ed integro fino alla fine. Deve aborrire
l’egoismo e la cupidigia. Se trasgredisce, se s’incattivisce o cosa ancora più
grave, comincerà ad amare troppo la carne in cui risiede, allora saranno guai.
Solo Satana ed i diavoli ribelli si comportano così ed egli andrà diritto
all’Inferno in loro compagnia..”
A, B e C in volto scoloriti. Addio
beatitudine! Ma che gli abbiamo fatto? Occorre protestare.”
A, B e C convocarono il popolo. A
oppure B o C – non ricordo chi dei tre – disse:
“ Popolo dei beati inferiori, non
so che abbiamo fatto. Mala tempora currunt. Non penso che abbiamo commesso
errori. Siamo beati per antonomasia e come tali non c’intrighiamo dei problemi
altrui. Se avessimo commesso qualche trasgressione allora ben venga la
condanna. Ma siamo innocenti in tutto. Vi dico che bisogna muoversi. Lo sapete
che prevede ancora la legge quadro sul riassetto ultraterreno?”
Un coro di no.
“Allora vi dico io che prevede. La
legge prevede che prima di nascere dobbiamo scegliere il sesso. Chi s’innamora
di uno (o di una ) dello stesso sesso deve scontare severe penalità. Ci saranno
i Dieci Comandamenti da rispettare oltre la Legge Quadro. Ci saranno altri
obblighi come i Sacramenti, le preghiere quotidiane e le buone azioni.
Integrità completa. Obblighi da rispettare alla lettera giorno per giorno, ora
per ora. “
“Cose inaudite.”
“Ma guarda che bisogna subire.”
“Per dare l’esempio lo stesso
Eccelso s’incarnerà e patirà la crocefissione.”
“Dobbiamo fermare questa
pazzia.”
“Non è possibile. It is not possible. In quante lingue ve
lo devo dire?”
“Quindi ci cacciano da qui e
chissà se e quando ci ritorneremo.”
La folla dei beati inferocita. Il
giorno dopo tutti senza eccezione andarono al Palazzo a protestare.
Rivoluzione! Uscì dal ponte levatoio l’Arcangelo Michele sul cavallo bianco e
la sciabola ardente.
Dietro di lui in assetto
antisommossa la folla dei Cherubini, dei Serafini, dei Troni, Dominazioni,
Podestà, Principati e similari. Alcuni a cavallo, altri appiedati, per modo di
dire visto che sono alati.
L’arcangelo dopo breve volo si
portò davanti alla folla inferocita. Disse:
“Calma. La legge è legge. Calma.”
Tutti a gridare:
“Calma un corno. Ci avete
traditi.”
“Il paradiso va conquistato da
parte di ognuno. Solo noi delle gerarchie superiori sappiamo com’è stata dura e
difficile la lotta vinta a stento contro i ribelli guidati da Satana. Se
avessero vinto loro noi angeli della Luce avremmo subito le peggiori
conseguenze e voi avreste continuato a vivere, ma nelle tenebre. E’ la vostra
passività che va censurata.”
“Cioè siamo condannati perché
siamo rimasti indifferenti alla vostra apocalittica lotta. Condannati perché
pacifici.”
“No. Il punto è che la beatitudine
bisogna guadagnarsela come noi ci siamo guadagnati la luce lottando contro i
diavoli infedeli.”
“Non ci stiamo. Non è colpa nostra
se tra voi angeli c’è stata guerra. Noi siamo beati. Queste cose non ci
toccano.”
“Voi dovete eseguire la
Legge. Il paradiso è un premio non uno
status.”
“Non accettiamo d’incarnarci.”
“Se non avessimo vinto la guerra
contro Satana anche voi avreste subito le conseguenze. E’ stata una lotta
terribile, senza esclusioni di colpi. Se abbiamo vinto e non per merito vostro,
adesso anche voi dovrete lottare per guadagnarvi il paradiso. E’ una sorta di
par condicio.”
“Non vogliamo sapere niente. Siamo
innocenti e non vogliamo incarnarci.”
“C’è una dilazione. C’è una
modifica alla Legge. Alla fine dei tempi tutti voi ritorneranno beati, anche i
dannati. Ci sarà la resurrezione dei corpi e la completa beatificazione. Per
adesso chi di voi vivrà bene ritornerà qui dopo la morte corporale. Chi sbaglia
paga.”
“Solo gli scemi sbaglieranno. Per
me questa legge è una scemenza. Nessuno di noi beati in partenza commetterà
errori tali da comprometterne il felice ritorno nelle beate terre.”
“Vedrete…vedrete quanti di voi
invece sbaglieranno e si danneranno. Con la carne non si scherza. Pur sapendo
che c’è la dannazione eterna molti di voi cadranno nel peccato.”
“Per una manciata di anni in
terra, il tempo della durata di una vita, nessuno di noi commetterà errori. La
posta è alta: chi sbaglia andrebbe dall’altra parte, nelle eterne fiamme. Noi
che abbiamo conosciuto la beatitudine faremo mille attenzioni pur di non cadere
nel peccato. E’ una legge inutile. Volete metterci alla prova, fatelo, ma noi
tutti ritorneremo qui dopo la morte corporale. E’ da scemi o da pazzi rischiare
e perché? Per finire nell’inferno?”
“Vedrete quanti di voi cadranno
nell’errore. Anzi le previsioni degli esperti dicono che la maggior parte di
voi si dannerà. Sarà uno sfacelo.”
“Vi sbagliate.”
“Ci saranno guerre, genocidi,
vendette, prevaricazioni, delitti di ogni sorta.”
“Vi sbagliate e di grosso. Noi
tutti illibati ritorneremo nella beatitudine dopo la dismissione corporale.”
“Illibati? Vedrete.”
“Ma se qui siamo stati beati
perché sulla Terra ci dovremmo dannare?”
“Perché con il corpo la vostra
esistenza acquisterà profondità, spessore e diversa valenza. Sarete in bilico
tra luce e tenebra, materia e spirito: nel profondo le immagini nere e in
superficie le luminose. Difficile scegliere. Solo con equilibrio, fede e
perseveranza sarete in grado di elevarvi. Avrete fame e sete. Dovrete nutrirvi
di carne uccidendo animali. Le pulsioni corporali vi spingeranno al delitto
passionale e al latrocinio. Starete a lottare contro malattie fisiche e
psichiche. Amerete a dismisura il sesso, la moda ed i soldi facili. Vi
inventerete la politica, lo spionaggio, la corruzione, la ricchezza, l’avidità
e tante altre cose. Però chi vince il corpo altro che beatitudine. Avrete uno
stato di gioia adesso sconosciuto avendo deposto – alla fine della vita terrena
- con orgoglio l’arma a doppio taglio del corpo. La carne spinge in basso, ma
anche in alto. Dipende dalle vostre scelte. Perché con il corpo dovrete in ogni
momento scegliere tra le pulsioni del basso, del nero, della morte e della
perdizione oppure l’elevazione oltre la materia pur essendo materia.
L’elevazione che vi allontana dalla carne verso inesplorate vette di luce.”
“Tutto questo perché, vediamo un
po’: perché la beatitudine bisogna guadagnarsela come voi avete conquistato la
luce lottando contro i diavoli infedeli.”
“Più o meno è così”.
”Ma guarda che vanno a pensare
questi. Però una volta tornati qui noi saremo migliori di voi perché abbiamo
vinto la carne anche se molti di noi si sono persi nel viaggio. Noi saremo i
veri vincitori e non voi. A noi ci toccherà essere i prediletti dell’Eccelso.
La nostra guerra è più feroce perché di fronte al Male noi dobbiamo combattere dentro
la zavorra della carne. Voi invece siete rimasti puro spirito nella lotta
contro Satana e seguaci. Invece noi oltre agli spiriti impuri nostri e vostri
nemici dichiarati avremo la carne e le sue tentazioni. La nostra sarà o duplice
vittoria o duplice sconfitta.”
L’arcangelo volle rettificare:
“Ma non vi lamentate. Pensate alle
opportunità che una vita terrena felice può darvi.”
“E’ come tuffarsi in mare. Alcuni
vanno a galla, altri affogano. Invece quelli come voi, puro spirito, non temono
di affogare.”
“Avrete le necessarie garanzie. Ci
sarà un angelo custode alle spalle di ogni beato incarnato. Ci sarà la divina Provvidenza
che vi illuminerà nella rettitudine. Ci saranno i Testi sacri ed ogni tanto un
bel miracolo ed una apparizione che vi rinfrescherà la fede. Che volete di più?
Poi alla fine dei tempi, beati e dannati saranno tutti equiparati. Tutti
ritorneranno qui. Calmatevi ed eseguite la volontà di colui che comunque ci
sovrasta. Attenti però, chi sgarra paga.”
Così dicendo l’arcangelo prese il
volo verso la milizia santa in tenuta anti sommossa.
Gli gridò il Beato - Indignato – C
detto B.I.C.:
“Solo voi gerarchie angeliche
superiori resterete qui. Solo voi resterete attaccati alle calcagna
dell’Eccelso. Vi sbarazzerete degli angeli inferiori – gli infimi della terza
gerarchia - dando loro le mansioni di
custode alle nostre spalle: angeli
custodi, appunto. Vi sbarazzate di noi beati mandandoci incarnati sulla
Terra e terrete occupati i seguaci di Satana creando l’inferno dei dannati ex
incarnati.”
L’arcangelo Michele con orecchie
super sensibili aveva ascoltato la rampogna che veniva dal basso, fece un giro
spiraliforme e dalla sfera celeste superiore scese nella inferiore. Al di spora
di B.I.C. e senza sguainare lo spadone, ma col dito puntato ammonì ondeggiando
le ali:
“Cercate di non sgarrare ed
obbedite. Portate riverenza alla divina volontà.”
Uno ponderando i fatti disse:
“Dovete almeno darci un terzo
grado di giudizio. Tre è il numero perfetto.”
“Stiamo valutando l’opportunità di
istituire una zona intermedia, una zona cuscinetto tra inferno e paradiso: il
purgatorio. Andranno in purgatorio i casi ambigui, difficili da definire. Però
ripeto, chi sgarra paga.”
Così dicendo prese il volo rapido
e scomparve all’incontro dei Serafini, dei Cherubini dei Troni e delle restanti
gerarchie. La folla dei beati rimase radunata pensando sul da farsi. Qualcuno a
piangere: “Ci tolgono la beatitudine.”
L’entità beata A disse ad alta
voce:
“Colleghi, come B.I. C. ha capito,
ci hanno fregato. Gli angeli superiori hanno fregato noi semplici beati. Noi
beati in eterno come da divino mandato.”
“In che senso?”
“Quelli del Consiglio Superiore, i
D.A.C.S. hanno attuato un qualche compromesso coi loro nemici.”
“Spiegati. Alcuni di noi hanno dei
sospetti, ma tu mostri di saperne più.”
Adesso vi spiego, ma state calmi:
“Incarnandoci avremo le mille
tentazioni della carne cui alcuni soccomberanno ed andranno in inferno sotto la
sferza di Satana & co.
I diavoli avranno il loro da fare nel continuo
controllo delle anime dannate. Inoltre alcuni angeli buoni, i cosiddetti custodi, ci controlleranno standoci
invisibili, alle calcagna. E’ tutta una messa in scena, un diversivo ai nostri
danni. Ci volevano mandare via da qui e volevano distrarre i diavoli creando ad
hoc l’inferno. Inoltre dando l’incarico di angelo
custode agli alati celesti inferiori – gli angeli semplici della terza
gerarchia inferiore - si sono sbarazzati anche di loro mandandoli in missione
sulla Terra. A corteggiare l’Eterno rimangono solo loro indisturbati ed in
perfetta beatitudine. Questo è il piano.”
“Sì, ma noi beati inferiori per
antonomasia non diamo fastidio a nessuno.”
“C’è troppa gerarchia qui. Forse
temono altre defezioni.”
“Ricordiamocelo: la Celestis Jerarchiae
è trina ed ognuna delle quali comprende tre ordini.”
Precisò un beato sapiente:
“In eodem ordine angelorum est accipere primos, medio set ultimos.”
“Specificò gridando il beato di
lato:
“Nel primo ordine ci sono i
Serafini, i Cherubini ed i Troni, nel secondo Le Dominazioni, le Virtù e le
Podestà, nel terzo i Principati, gli Arcangeli e gli angeli. Ora con questa
legge hanno fatto fuori noi semplici beati e gli angeli semplici mandandoceli
alle nostre costole come angeli custodi. Capito? Inoltre nella lotta tra Luce e
Tenebra si sono sbarazzati di Satana e compagni.”
Disse un beato sconvolto e
risentito:
“Merda!”
“Ecco, cominciamo a diventare
umani. Esclamazioni come merda, cazzo,
culo, stronzo e similari appartengono al mondo inferiore, quello umano.
Siamo sulla retta via.”
Disse un altro beato sconsolato:
“Io comincio a pigliarci gusto con
queste parole: merda, cazzo, culo, gente
di niente.”
La folla in coro:
“Bravo, bene, bis.”
“Così abbiamo perso in partenza.
Cominciamo bene!”
“Ce ne fotte. Faremo in modo di
essere eterni con il corpo. Sconfiggeremo la morte con la Scienza. Ci terremo tutte le
cose belle che il corpo può darci e che quelli lì, essendo di puro spirito non
potranno mai avere.”
“Pensiamola come vogliamo per
consolarci, ma ci hanno fottuto.”
“Lo vedremo.”
Mugugnando, l’assemblaggio dei
beati – in via di espulsione - andò diradandosi e disperdendosi per le divine
terre.
Felicuis e Gajus (F.&G.)
pensarono bene ad informare l’Ispettore superiore ed il Dirigente Generale
della Coop-Limbo delle nuove disposizioni ultraterrene. Ormai, c’era
scompiglio. Molti dei beati avrebbero dovuto incarnarsi e non accettavano le
divine disposizioni che li colpivano nel profondo dell’esistenza
(ultraterrena). In agitazione, erano anche le anime allogate in via temporanea
nel Limbo. C’era tristezza ed ansia in giro come non mai. F. & G. furono
sempre più convinti che bisognava stravolgere la storia umana dalle sue radici,
più o meno profonde. Rattristito, il Dirigente generale chiese loro:
“Come fare?”
Gajus: “Ci dobbiamo pensare bene.
Occorrerà rettificare alcuni eventi della storia antica, per esempio, l’Impero
Romano d’Occidente non dovrebbe cadere nel 476 dopo Cristo, ma durate fino al
presente, in un modo o nell’altro dovrebbe perdurare una forma d’Impero anche
nel presente.”
Dirigente generale: “Un nuovo
Impero, dunque?”
F.& G.: “Dobbiamo organizzare
le cose con calma. Ti manderemo dei ragguagli. Tu sei con noi?”
Il Dirigente superiore distese
davanti a loro le palme delle mani ed accennando di sì con la testa. Lo stesso
fece l’Ispettore superiore.
Felicius assicurò loro: “Non vi
preoccupate, è solo un poco di maretta passeggera. Ci sono problemi anche
nell’aldilà, ma l’Eccelso, nel suo divino amore, prima o poi capirà.”
(Per gentile concessione dell’Autore – Illustrazione: Beato Angelico)
Molto simpatico, soprattutto oroginale, il racconto di Budetta.
RispondiEliminaSilver
Bello. Fa pensare. Ricca attività di pensiero e d'animo.
RispondiEliminaPaola Bianchi