L’avventuriero spaziale, veterano delle terribili Guerre della Polpa, si sente soddisfatto degli ultimi cambiamenti fatti sulla sua nave: ha eliminato tutti gli specchi e gli schermi interni. Da tempo, gli rimandavano solo l’immagine di un tizio vecchio e pelato, con l’uniforme sbiadita, che portava delle pistolette giocattolo ai lati della pancia debordante.
Ma non è il momento di soffermarsi su queste trivialità, pensa l’avventuriero. Il suo arci-nemico, il gigantesco mostro verde di Plutone, gli ha dato appuntamento per parlare. È l'occasione che cercava per costringerlo ad accettare uno scambio di prigionieri.
Le due navi si trovano una di fronte all’altra, con gli anelli di Saturno a fare da sfondo. La olocomunicazione, inaspettatamente, è amichevole; come tra due vecchi colleghi, che da tempo non si prendevano un momento per parlare delle cose della vita. Il mostro verde, forse con troppa facilità, annuncia infine la sua resa incondizionata e il suo ritiro al ricovero delle minacce spaziali, oltre la nube di Oort. I prigionieri, afferma, sono già liberi di andare dove vogliono.
L'avventuriero spaziale, con le lacrime agli occhi, non dice niente. Si limita a girarsi di spalle e a puntare la nave verso la sua vecchia patria azzurra. Anche se il terribile mostro non glielo ha detto, l’avventuriero capisce che la sua amica, la ragazza delle stelle – che non è più una ragazza ma continua a essere il suo unico amore - ha scelto di fermarsi sulla nave del suo eterno rivale.
(Traduzione dallo spagnolo di Giuliana Acanfora)
Racconto brevissimo ma intenso, avvincente, quello di Claudio Biondino, cui diamo un cordiale benvenuto su Pegasus Sf.
RispondiEliminaMuchísimas gracias, Paolo! Es un gran honor ver un cuento mío publicado en Pegasus SF! :-)
EliminaCon genialità l'autore concentra in poche righe un'esperienza esistenziale che potrebbe dare vita a un romanzo. Il tutto su uno sfondo fantascientifico pieno di sottile umorismo: le pistolette giocattolo sul pancione, il ritiro nel ricovero delle minacce spaziali. E poi c'è il discorso filosofico della ricerca di identità, della scoperta di sè non attraverso gli specchi, che vengono sistematicamente rimossi, ma grazie all'amara rivelazione finale riguardante il tradimento della persona amata. Mi è piaciuto moltissimo.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
È piaciuto moltissimo anche a me.
RispondiEliminaIn poche righe ha saputo davvero amalgamare fantascienza, ironia e introspezione.
Bravo Claudio.
Muchas gracias por los comentarios! :-)
RispondiEliminaGrazie a te, Claudio, della tua disponibilità e collaborazione.
RispondiEliminaVery pulp, molto divertente.
RispondiEliminaSauro Nieddu