sabato 13 luglio 2013

PARALLELI – romanzo di Massimo Licari

Non ricordo di aver mai fatto prima di allora sogni in terza persona. Solitamente, quando riuscivo a ricordare qualcosa, era tutto in prima persona. Non saprei dire se è normale o no, ma fino a quel momento era stato così. Sogni piacevoli, strani, eccitanti, orribili. Ma tutto sempre vissuto da me, dentro il mio corpo, dal mio punto di vista.
Quella notte, invece, sognai di me, ma in terza persona.
Potevo vedermi, come se fossi stato lo spettatore di un film. Quello che c’era su quello schermo virtuale ero io: il mio viso, la mia voce, il mio corpo. Soprattutto, i pensieri.


I sogni sono uno dei modi con cui il nostro subconscio ci invia messaggi, perché il sonno riesce a spegnere la mente consentendoci di aprire un varco nella profondità di noi stessi.
Ma i sogni possono diventare un ponte verso qualcosa di diverso, che non immaginiamo nemmeno.
Premonizioni, profezie, realtà parallele.
Il protagonista di questo racconto si troverà di fronte ad altri se stesso e non sempre saranno incontri piacevoli. Facce nascoste della sua personalità o persone reali con una vita propria?

2 commenti:

  1. Complimenti, Massimo.
    In questi giorni sto leggendo il tuo romanzo: lineare, chiaro, semplice nell'espressione; immediato, spontaneo nello stile. Storia avvincente.

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  2. Quello delle dimensioni parallele è sempre stato un tema di grande fascino, oggi d'attualità anche per le recenti scoperte scientifiche (vedi la teoria delle stringhe). E' un argomento che interessa anche a me. Vedrò di leggere il libro. Intanto i miei complimenti all'amico Massimo!

    Giuseppe Novellino

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