Certo
che il computer, a volte, fa brutti scherzi. Quello che ha tirato a
me, recentemente, ha dell’incredibile.
Cazzeggiavo
su Facebook, quando è scomparsa la schermata e il monitor si è
fatto buio, come se la macchina si fosse spenta.
Un
virus, ho pensato.
E
lo penso ancora, altrimenti dovrei prendere in considerazione
qualcosa di veramente insostenibile.
Insomma,
mi si è presentato davanti un testo scritto. Sono riuscito a
salvarlo, prima che scomparisse d’incanto, così come era venuto.
Ora ve lo propongo, perché possiate meravigliarvi anche voi, amici
del forum. O spaventarvi, non so.
E
chi è questo Simone Del Greto, autore del testo? Può darsi che il
tutto sia il frammento di un racconto. È ciò che penserete anche
voi. Ma quella data mette i brividi. Uno scrittore di horror, o di
fantascienza, non fissa l’azione in un tempo così preciso e vicino
a compiersi. A meno che non si tratti di un frammento risalente a
tanti anni fa, il cui autore indicava la data di un futuro ancora
lontano, e dunque solo funzionale alla storia. Ma allora avrei dovuto
trovare il manoscritto in un cassettone, non sul monitor del
computer.
Certo,
una spiegazione ci sarà. Più probabilmente riconducibile allo
scherzo di qualcuno di quegli smanettoni che mandano in giro virus e
che entrano nei cervelli della NASA.
Nel
momento in cui scrivo sono le 18.45 di sabato 1 giugno 2013.
Ed
ecco il file in questione.
Giovedì 8 agosto 2013 –
Mezzogiorno
Simone Del Greto sta
per cliccare su invia per fare partire la mail.
Destinatario è la
redazione del quotidiano La provincia di Sondrio.
L’uomo è nel
complesso soddisfatto di quello che ha scritto, ma vuole rileggere.
La gente di
Bormio è in allarme. Tuttavia continua a mantenere i nervi saldi.
Turisti non ne arrivano, ovviamente. E quelli che ci sono se ne
stanno andando attraverso i passi del Gavia, dello Stelvio o
dell’Aprica. La via per la Svizzera, invece, è bloccata. I vicini
elvetici hanno chiuso la galleria di San Gallo, il Passo della
Forcola, il valico di Campocologno e forse anche quello di
Castasegna. È il popolo più prudente e discreto del mondo, non
vuole mettere a rischio la tranquilla villeggiatura di pensionati
bernesi e di famigliole bavaresi amanti dell’aria salubre delle
Alpi.
Le autorità
dell’Alta Valle hanno istituito un massiccio posto di blocco nei
pressi di Le Prese, all’imbocco della lunga galleria che sfocia
nella conca di Bormio.
A questo punto
Simone cancella conca di Bormio e sostituisce con Magnifica
Terra, termine utilizzato fin dai secoli passati per denominare
quel contado fra le montagne. Forse, con la nuova espressione intende
esorcizzare l’estremo degrado a cui sta andando incontro il famoso
luogo di villeggiatura.
Fanno passare i
mezzi, ma controllano minuziosamente le persone che si trovano a
bordo. Respingono tutti coloro che sono portatori di ferite o traumi
d’ogni genere.
A Sondrio,
invece, la situazione sembra davvero tragica. Gli zombie si stanno
moltiplicando e presto raggiungeranno Tirano, essendo piuttosto
deboli gli sbarramenti in quel settore. Il Passo dell’Aprica è
stato già messo sotto controllo dai bresciani. Mentre tutte le
ispezioni sono concentrate tra Colico, Delebio e Nuova Olonio, al
confine con le province di Lecco e Como, all’imbocco della
Valtellina.
La situazione, a
mio parere, sta sfuggendo di mano. L’infezione (perché di questo
pare si tratti, ormai) è del tutto sconosciuta. La gente contagiata
cresce in quantità per il fatto che gli zombie riescono quasi sempre
a sfondare le difese, ghermire i poveracci rimasti in vita,
azzannarli, divorarli in parte o interamente. Pare che vadano matti
per le interiora. Con le mani, che sono diventate orribili strumenti
di macelleria, staccano teste, sfondano toraci e addomi come se
niente fosse…
Rileggendo queste
ultime frasi, Simone è tentato di cancellarle o di esprimere i
concetti con immagini più generiche e blande. Invece, lascia le cose
così come sono.
Oggi l’esercito
effettuerà dei voli con gli elicotteri sulle strade di Sondrio e
dintorni. I soldati cercheranno di abbattere con le mitragliatrici il
maggior numero di zombie. Ma non è facile eliminarli. Faranno di
tutto per colpirli alla testa, seguendo le indicazioni che vengono
dai film sui morti viventi.
Siamo arrivati a
questo punto, pensa Simone: il mondo della finzione fornisce utili
insegnamenti su come affrontare la realtà.
Sorride amaramente.
Poi continua a leggere.
Qualcuno ha già
fatto l’esperimento. Pare, infatti, che uno zombie senza testa o
con il cranio fracassato non si rialzi. Bisognerebbe però
controllare per un lungo periodo. Alla testa mozzata dello zombi non
ci si deve avvicinare. Continua a tenere gli occhi sbarrati e la sua
bocca è pronta ad affondare i denti nella carne dell’incauto
osservatore.
Le cause del
fenomeno sono ancora tutte da accertare.
Sembra molto
probabile che c’entrino gli scavi per la ricerca dell’uranio
dalle parti del lago Scais, vicino a Sondrio.
La ditta E.M.U.
(Estrazioni Minerali e Uranio) di Monza ha rilasciato un comunicato
in cui spiega che l’uranio in sé non sarebbe responsabile del
fenomeno. Più facilmente si è trattato in una specie di errore
nell’attività di scavo e di carotaggio. Nel tardo pomeriggio di
venerdì 18 luglio è stata fatta brillare una carica di esplosivo
per frantumare una parete di roccia. Dietro di essa c’era una
cavità che forse era stata creata dall’uomo qualche secolo fa. Non
hanno specificato cosa conteneva, limitandosi a dire che forse
dall’antro è uscito qualcosa che non doveva uscire… O forse
l’esplosione stessa ha innescato una strana reazione chimica.
Chissà.
Questa mail,
debitamente integrata e limata, può essere usata come articolo per
codesto giornale.
Saluti.
Bormio, 8 agosto 2013
Simone Del Greto
Quindi clicca su
invio.
Mancano due mesi a
questa data.
Se è lo scherzo di
qualche buontempone, o se si tratta di un bizzarro virus del
computer, alla fine ci faremo quattro risate.
Perché se di altro
virus si tratta…
Terrificante, non c'è che dire. Davvero bello nel suo genere.
RispondiEliminaCiao Giuseppe, ci sentiamo tra qualche mese eh!
RispondiEliminaScherzi a parte, curiosa e interessante l'idea di affidare la profezia a una comunicazione al giornale piuttosto che a un vero articolo; ho sentito parlare di qualcuno che ha accesso al giornale del giorno dopo, ma ho l'impressione che quando uscirà il pezzo, un giorno di anticipo non basterà a salvarlo.
Sauro Nieddu