Pianeta Holigonian III.
Holigoniano: Urp cusp trask olegh mal.
Terrestre: (Sollevando le
spalle) Beato chi ti capisce!
Holigoniano: Arp semp ninf dicol gulp.
Terrestre. (Spazientito)
Uffa! Come devo dirti che non ti capisco?
Holigoniano: Non…
Terrestre: Non che?
Holigoniano: Che…
Terrestre: Cosa?
Holigoniano: Cosa…
Terrestre: Mi fai l’eco, ora?
Holigoniano: Ora…
Terrestre. (Ironico) Su
Terra sono le 12,30; su questo tuo stupido pianeta non so.
Holigoniano: So…
Terrestre: Sai? Cos’è che sai? Un bel niente, sai. Te lo dico
io.
Holigoniano: Io…
Terrestre: (Fa un gesto
con la mano) Sì, buonanotte!
Holigoniano: Buonanotte…
Terrestre: (Oltremodo
irritato) Uffa! Uffa! Uffa!
Holigoniano: Uffa…
Terrestre: Sei uno scemo!
Holigoniano: Scemo…
Terrestre: Ehi, dico: non cominciamo a offendere.
Holigoniano: Offendere…
Terrestre: Basta, sono stanco di tutto questo! Non capisci nulla. Sei soltanto uno scemo che continua a offendermi
Vede l'holigoniano mutar nell’aspetto; sente gracchiare qualcosa intorno, mentre quello diventa un arcobaleno di colori. Con una specie di rantolo, il terrestre si sente rispondere:
«Ssseiiii uuunnnoooo sckemoooo chhh kontiiiinuuuaaa a oooffffeeddeermiiiiiii.»
Poi, d’un tratto, un silenzio irreale, mentre lentamente il suo quasi interlocutore si erge lentamente in tutta la sua statura e con calma, quasi con piacere (almeno così gli sembra) piega l'avambraccio nel segno dell'ombrello.
E di fronte al suo stupore, l’holigoniano si gira e, con le sue quattro braccia, gli fa segno di andare da qualche parte… magari a quel paese.
Terrestre: Vado, vado. Vuoi che ti porti qualcosa? Un accidenti, magari. Sì?
Holigoniano: Sì…
Terrestre: Con molto piacere.
Terrestre: Basta, sono stanco di tutto questo! Non capisci nulla. Sei soltanto uno scemo che continua a offendermi
Vede l'holigoniano mutar nell’aspetto; sente gracchiare qualcosa intorno, mentre quello diventa un arcobaleno di colori. Con una specie di rantolo, il terrestre si sente rispondere:
«Ssseiiii uuunnnoooo sckemoooo chhh kontiiiinuuuaaa a oooffffeeddeermiiiiiii.»
Poi, d’un tratto, un silenzio irreale, mentre lentamente il suo quasi interlocutore si erge lentamente in tutta la sua statura e con calma, quasi con piacere (almeno così gli sembra) piega l'avambraccio nel segno dell'ombrello.
E di fronte al suo stupore, l’holigoniano si gira e, con le sue quattro braccia, gli fa segno di andare da qualche parte… magari a quel paese.
Terrestre: Vado, vado. Vuoi che ti porti qualcosa? Un accidenti, magari. Sì?
Holigoniano: Sì…
Terrestre: Con molto piacere.
Divertente, con qualche venatura di surrealismo. Mi è piaciuto.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino