martedì 14 aprile 2015

MALEFICIO di Paolo Secondini



«Oh, vi prego! Vi prego!» disse il cavaliere, con in testa un cappello piumato, a una graziosa ragazza incontrata nel bosco. «Sono vittima del maleficio di una strega.»
La ragazza osservò il cavaliere da capo a  piedi e, al di là dell’aspetto piacevole e vigoroso, non scorse alcunché di grottesco o di deforme.
«Ma… ma…» balbettò sbigottita. «Non c’è, in voi, il minimo segno di stregoneria.»
«Oh sì, invece!... Un bacio, datemi un bacio e sarò all’istante come prima.»
Alla ragazza, invero, l’idea di baciare il bel cavaliere non dispiacque affatto.
«Vi darò un bacio,» rispose, «se davvero vi libererà dal maleficio.»
E dolcemente adagiò le morbide labbra sulla sua bocca.
Ci furono un puf! e una candida nube che, apparsa all’improvviso, avvolse interamente il cavaliere.
Non appena la nube si dissolse, agli occhi della ragazza si mostrò una rana di un verde intenso, tutta cosparsa di piccole macchie vermiglie.
«Oh, finalmente!... Finalmente!...» gracidò, felice, la rana. «Sono tornata a essere quello che ero… Che brutta esperienza trovarsi nei panni di un uomo!»

4 commenti:

  1. le rane ringraziano...
    Gradevole divertissement
    peppe murro

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  2. Bel capovolgimento con una una altrettanto bella tirata contro la stirpe umana. Piacerebbe agli animalisti, ma non solo...
    Il fulminante raccontino è scritto con briosità ed efficacia espressiva.

    Giuseppe Novellino

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  3. Divertente racconto, breve ed efficace, di un classico al rovescio...

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  4. Simpatico racconto.
    Adesso può andare a sposare la sua ranocchia.

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