
Un giorno il Distruttore, figlio
del Sole, se ne andò per il mondo in cerca di quattro terribili streghe, i cui
nomi erano Freddo, Fame, Miseria, Morte. La sua intenzione era quella di
ucciderle, dal momento che era persuaso che solo così gli uomini sarebbero
riusciti ad avere un’esistenza migliore dell’attuale.
Strada facendo incontrò la prima
strega, Freddo, la quale, sebbene indossasse un pesante mantello, tremava in
tutte le parti del corpo.
«Io so chi tu sei,» gli disse la
strega. «Tu sei il Distruttore, figlio del Sole.»
«In persona,» quegli rispose. «Sai
anche perché sono qui?»
«Questo lo ignoro.»
«Sono venuto per ucciderti.»
Freddo non mostrò alcun segno di
paura, anzi, con molto coraggio, esclamò:
«Puoi farlo, certo! Ma se mi
sopprimi, in ogni luogo della terra ci sarà un caldo insopportabile, a causa
del quale soffriranno uomini, piante e animali. Tutto seccherà inesorabilmente,
per mancanza di acqua e di refrigerio.»
Il Distruttore rimase un istante
pensieroso, le braccia incrociate sul petto.
«Hai ragione,» disse alla fine.
«Se ti uccido, la vita scomparirà in qualsiasi parte del mondo.»
Quindi, senza aggiungere altro,
voltò le spalle e riprese il cammino. Non molto tempo dopo, incontrò la seconda
strega, il cui nome era Fame.
«Sai che sono?» le domandò il
figlio del Sole.
«Sicuro! E so anche perché mi hai
cercato: per uccidermi.»
«Infatti!»
«Che aspetti, dunque?» disse Fame,
quasi in tono di sfida. «Ma prima devi sapere che senza di me tutti gli esseri,
su questa terra, periranno per troppo nutrimento.»
Il Distruttore rifletté su quelle
parole. Poi, con debole voce:
«Hai ragione anche tu!» disse.
«Come mai non ci avevo pensato? Non ti ucciderò. Sta’ tranquilla!»
Di nuovo riprese il cammino e,
seduta per terra ai margini di un bosco, vide la terza strega, Miseria, che era
magra, minuta, vestita di umili stracci.»
«Uccidimi pure,» questa disse al
figlio del Sole, quando apprese il motivo per cui l’aveva cercata. «In fondo
desidero proprio che tu lo faccia. Sono stanca e infelice. Meglio farla finita
con questa esistenza di privazioni e di stenti.» Rimase un momento in silenzio,
poi, sostenendo lo sguardo del Distruttore, aggiunse: «Ma uccidendo me, gli
uomini non avranno più alcuna ragione di lavorare o essere attivi per vivere, e
ben presto, possedendo ogni cosa in abbondanza, cadranno nell’apatia,
nell’inerzia, nella noia. È questo quello che vuoi?»
«No!» l’altro rispose.
Anche questa volta le parole della
strega gli parvero vere e piene di saggezza.
Non la uccise.
Continuò a camminare e,
finalmente, incontrò Morte, che era molto orribile a vedersi.
Intuendo il motivo per cui il
Distruttore era lì, gli disse:
«Se tu mi
sopprimi, gli uomini non moriranno mai più, ma tra alcuni anni il mondo sarà pieno
di troppi popoli, per di più molto vecchi e inadatti a qualunque lavoro.»
Il figlio del Sole trovò che aveva ragione anche lei.
La risparmiò e, non appena fece ritorno al luogo da dove era partito, spiegò a tutti come stavano le cose, e cioè come il freddo, la fame, la miseria e la morte fossero indispensabili all’uomo, per avere continuamente stimoli, interesse e desiderio della vita.
Il figlio del Sole trovò che aveva ragione anche lei.
La risparmiò e, non appena fece ritorno al luogo da dove era partito, spiegò a tutti come stavano le cose, e cioè come il freddo, la fame, la miseria e la morte fossero indispensabili all’uomo, per avere continuamente stimoli, interesse e desiderio della vita.
(Rifacimento di Paolo Secondini)
Una bella veste formale per un'antica leggenda che contribuisce alla ricerca del senso dell'esistenza umana.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino