
Edmond Hamilton, studente brillante negli anni
giovanili, ma dotato di un carattere chiuso, timido, introverso, esordì nel
mondo della narrativa fantastica poco più che ventenne, esattamente nel 1926.
Il suo primo racconto, Il mostro, gli venne pubblicato dalla rivista Weird
Tales, che fra le tante – nel periodo d’oro dei pulp magazine – era
sicuramente la più nota e diffusa.
Da allora Hamilton continuò a scrivere con grande
passione e quasi ininterrottamente, creando opere di un certo interesse,
nell’ambito del fantastico in generale e della fantascienza in particolare.
Di stimolo alla sua produzione letteraria fu la
moglie, Leigh Brackett, scrittrice anche lei.
Contrariamente al marito, il suo esordio avvenne su
una rivista prettamente fantascientifica, Astounding Science-Fiction,
sulle cui pagine scrissero autori di grande prestigio, quali Asimov, Heinlein,
Van Vogt, Campbell, Bradbury (quest’ultimo, tra l’altro, fu intimo amico della
coppia).
La Brackett, autrice meno prolifica di Hamilton,
influì non poco sulla produzione letteraria del marito, il quale, oltre a
migliorarsi dal punto di vista stilistico, seppe conferire alle sue storie
contenuti e significati più incisivi, importanti, rispetto alle opere
giovanili.
Mitico Hamilton!
RispondiEliminaDi lui ho letto" I Soli che si scontrano" e "Il Signore dei vampiri".
Giuseppe Novellino