giovedì 22 maggio 2014

CAFFÈ di Paolo Secondini




   Mentre sedeva da solo a un tavolino del bar, si materializzò, sul bordo della tazzina di caffè che stringeva fra le dita, l’oggetto del suo desiderio.
«Oh!» esclamò. «Caspita!»
Aveva intensamente pensato a Guendalina, soprattutto ai suoi baci soavi, vellutati, per i quali, spesso, andava in visibilio.
Ed ecco, come per incanto, apparire, sul bordo della tazzina, le labbra rosse e carnose di lei.
Strinse forte le palpebre, scrollò la testa, ma le labbra erano lì, sensuali, invitanti.
Volse rapidamente lo sguardo intorno, sperando che nessun altro, nel locale, avesse visto ciò che di certo era un prodigio.
A un tratto le labbra si schiusero, si mossero, dissero:
«Baciami! Baciami!»
E lui, dopo avere ancora guardato a destra e a sinistra, fece finta di bere l’ultimo goccio di caffè.

4 commenti:

  1. L'ho sempre detto anch'io che il caffè è un piacere... ma fino a questo punto non l'avrei mai immaginato. Divertente e fulminante racconto fantasy sul mistero del desiderio.

    Giuseppe Novellino

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  2. Bel racconto, tra fantasy, fantascienza, surreale. Mi domando: dove inizia e dove finisce la fantascienza? Ma ha veramente dei confini ben pecisi?
    G.S.

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  3. Bel racconto di fantasie amorose che non finiscono in una tazza di caffe....

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  4. Bellissimo flashfic, mi ricorda lo stile letterario Zen.
    Molto interessante e simpatico anche il finalino.
    Scrivine ancora, Paolo!

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