Mentre sedeva da solo a un tavolino del bar, si materializzò, sul bordo della tazzina di caffè che stringeva fra le dita, l’oggetto del suo desiderio.
«Oh!» esclamò. «Caspita!»
Aveva intensamente pensato a Guendalina, soprattutto
ai suoi baci soavi, vellutati, per i quali, spesso, andava in visibilio.
Ed ecco, come per incanto, apparire, sul bordo della
tazzina, le labbra rosse e carnose di lei.
Strinse forte le palpebre, scrollò la testa, ma le labbra
erano lì, sensuali, invitanti.
Volse rapidamente lo sguardo intorno, sperando che
nessun altro, nel locale, avesse visto ciò che di certo era un prodigio.
A un tratto le labbra si schiusero, si mossero,
dissero:
«Baciami! Baciami!»
E lui, dopo avere ancora guardato a destra e a
sinistra, fece finta di bere l’ultimo goccio di caffè.
L'ho sempre detto anch'io che il caffè è un piacere... ma fino a questo punto non l'avrei mai immaginato. Divertente e fulminante racconto fantasy sul mistero del desiderio.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Bel racconto, tra fantasy, fantascienza, surreale. Mi domando: dove inizia e dove finisce la fantascienza? Ma ha veramente dei confini ben pecisi?
RispondiEliminaG.S.
Bel racconto di fantasie amorose che non finiscono in una tazza di caffe....
RispondiEliminaBellissimo flashfic, mi ricorda lo stile letterario Zen.
RispondiEliminaMolto interessante e simpatico anche il finalino.
Scrivine ancora, Paolo!