giovedì 6 agosto 2015

LA VALLE DEL CAVALIERE SOLITARIO di Paolo Secondini



Il cowboy avanzava lentamente, sotto i raggi di un sole impietoso, tirando il cavallo per la briglia.
Zoppicava, la povera bestia, e soffriva!
Non si vedeva nessuno cui chiedere aiuto, tanto meno un maniscalco (che quando non serve, te lo trovi sempre tra i piedi).
Il cowboy era in mezzo a una valle piena di prati, fiori, alberi e grossi cespugli, ma senza un villaggio… senza un dannato maniscalco.
Che razza di valle! pensò il cowboy scuotendo  la testa.
Trasse dalla fondina la pistola. Strinse i denti. Gli costava moltissimo farlo, ma doveva.
Lo sparo fu secco, acuto…
«È giusto così! Siamo pari, adesso,» esclamò il cowboy.
Continuò ad avanzare zoppicando vistosamente, sempre in cerca di un maniscalco… e di un dottore.

2 commenti:

  1. Il male di altri é magra consolazione ma é difficile cambiare un padrone scemo,,,

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  2. Una gustosa barzelletta. Poche righe ma davvero divertenti.

    Danilo Concas

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