Chiudiamo
Facebook, gridava il sociologo, dove ai bambini si ruba l'infanzia e gli adulti
rincretiniscono verso un'adolescenza fasulla, dove si scrive di niente e si
offre ai venditori ogni informazione su di noi e le nostre scelte, dove le
nostre paure sono messe in piazza per non guardarle in faccia in solitudine.
Chiudiamo Facebook, questo mostro cui assomigliamo ogni giorno di più, nel vuoto chiassoso di menti svuotate.
E scriveva e gridava, con l'anima tormentata di chi vuol rifare il mondo.
Non ci crederete, raggiunse novemila "mi piace" e forse si suicidò.
Chiudiamo Facebook, questo mostro cui assomigliamo ogni giorno di più, nel vuoto chiassoso di menti svuotate.
E scriveva e gridava, con l'anima tormentata di chi vuol rifare il mondo.
Non ci crederete, raggiunse novemila "mi piace" e forse si suicidò.
Mi piace
RispondiEliminaFulminante e amaro, nel complesso divertente. Un "mi piace" anche da parte mia. Devo dire che sono anch'io un utente di FB, ma tormentato e disincantato... sempre sul punto di togliermi. Ma poi penso: se si facesse un buon uso del mezzo? Sì, perché FB, vera piazza mediatica, potrebbe essere una buona cassa di risonanza per trasmettere messaggi importanti e cultura, oltre che idee ragionate e pensate. Invece, purtroppo, è pieno di piatti di ravioli, gattini saltimbanchi, incidenti curiosi, filmati inutili, bimbi che mangiano la pappa e qualche barzelletta o massima d'effetto. Manca solo (per il momento) il prodotto di una cagata soddisfacente in fondo al water.Sì, fondamentalmente è una tristezza. Ma basterebbe un po' di volontà... e di creatività.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino