Il telefono squillò.
Dopo essersi asciugata le mani sul grembiule, Anna alzò la cornetta e disse: "Pronto."
"Parlo con la signora Anna Frezzolini?" domandò all'altro capo una voce gioviale.
"Sono io."
"Sono Dio. Ho una proposta da farle."
"Senta, non ho tempo con questi sche..."
"Non è uno scherzo, signora. Lei ha trentotto anni, ha perso la verginità a quindici e ha due grossi nei sulla natica destra. Ah, alle ultime elezioni ha votato il Partito Democratico, anche se non l'ha detto a nessuno."
Anna restò paralizzata. "Che cosa... lei come..."
"Volevo farle capire che sono davvero Dio, e che so tutto di lei. Mi ascolti bene. Tra circa cinque minuti, suo marito Flavio avrà un incidente mortale in fabbrica. Nello stesso istante, sua figlia Alessandra - una splendida bambina, se mi è concesso dirlo - verrà uccisa da un pirata della strada. Così sta scritto. Oggi però mi sento particolarmente generoso, e le concedo la possibilità di salvare uno dei due. Sarà lei a decidere chi far vivere."
"Io... io chiamo la polizia."
"Faccia pure, ma così condannerà sia suo marito che sua figlia."
Anna aprì la bocca per rispondere, ma le uscì solo un debole singhiozzo.
"È ancora in linea, signora?"
Anna rimase in silenzio, le dita che tormentavano il filo della cornetta.
"Sì, sento che è ancora in linea. Mi dica: Flavio o Alessandra?"
"Ma... è impossibile!" urlò Anna. "Non posso decidere una cosa del genere!"
"In tal caso moriranno entrambi."
"No!"
"Le lascio ancora qualche secondo per pensare," disse la voce con fare accomodante.
Dev'essere per forza un incubo, pensò Anna. Fino a un minuto fa la mia unica preoccupazione era di non far bruciare il sugo, e adesso mi ritrovo a dover scegliere chi salvare tra Flavio e Alessandra. Anzi, chi uccidere tra Flavio e Alessandra.
"Il tempo scorre, signora. Ha scelto chi salvare?"
Un nome, faticosamente, affiorò dalle labbra tremanti di Anna: "Alessandra."
"La figlia, eh?" Ad Anna sembrò che la voce sorridesse. "Una scelta da madre coscienziosa. Devo dire che lo sapevo già, ma del resto non c'è niente che io non sappia. Ora la lascio. A breve riceverà una telefonata dai colleghi di suo marito."
E chiuse la comunicazione.
Anna posò la cornetta e rimase immobile, la mente vuota, aspettando la chiamata che l'avrebbe resa vedova.
Dopo essersi asciugata le mani sul grembiule, Anna alzò la cornetta e disse: "Pronto."
"Parlo con la signora Anna Frezzolini?" domandò all'altro capo una voce gioviale.
"Sono io."
"Sono Dio. Ho una proposta da farle."
"Senta, non ho tempo con questi sche..."
"Non è uno scherzo, signora. Lei ha trentotto anni, ha perso la verginità a quindici e ha due grossi nei sulla natica destra. Ah, alle ultime elezioni ha votato il Partito Democratico, anche se non l'ha detto a nessuno."
Anna restò paralizzata. "Che cosa... lei come..."
"Volevo farle capire che sono davvero Dio, e che so tutto di lei. Mi ascolti bene. Tra circa cinque minuti, suo marito Flavio avrà un incidente mortale in fabbrica. Nello stesso istante, sua figlia Alessandra - una splendida bambina, se mi è concesso dirlo - verrà uccisa da un pirata della strada. Così sta scritto. Oggi però mi sento particolarmente generoso, e le concedo la possibilità di salvare uno dei due. Sarà lei a decidere chi far vivere."
"Io... io chiamo la polizia."
"Faccia pure, ma così condannerà sia suo marito che sua figlia."
Anna aprì la bocca per rispondere, ma le uscì solo un debole singhiozzo.
"È ancora in linea, signora?"
Anna rimase in silenzio, le dita che tormentavano il filo della cornetta.
"Sì, sento che è ancora in linea. Mi dica: Flavio o Alessandra?"
"Ma... è impossibile!" urlò Anna. "Non posso decidere una cosa del genere!"
"In tal caso moriranno entrambi."
"No!"
"Le lascio ancora qualche secondo per pensare," disse la voce con fare accomodante.
Dev'essere per forza un incubo, pensò Anna. Fino a un minuto fa la mia unica preoccupazione era di non far bruciare il sugo, e adesso mi ritrovo a dover scegliere chi salvare tra Flavio e Alessandra. Anzi, chi uccidere tra Flavio e Alessandra.
"Il tempo scorre, signora. Ha scelto chi salvare?"
Un nome, faticosamente, affiorò dalle labbra tremanti di Anna: "Alessandra."
"La figlia, eh?" Ad Anna sembrò che la voce sorridesse. "Una scelta da madre coscienziosa. Devo dire che lo sapevo già, ma del resto non c'è niente che io non sappia. Ora la lascio. A breve riceverà una telefonata dai colleghi di suo marito."
E chiuse la comunicazione.
Anna posò la cornetta e rimase immobile, la mente vuota, aspettando la chiamata che l'avrebbe resa vedova.
Bel racconto fantastico, quello di Matteo.
RispondiEliminaNarrazione fulminante, in tempo reale. Direi che all'aspetto di divertimento surreale si aggiunge una profondità di pensiero. Si fa riferimento alla drammaticità dell'esistenza, al problema della scelta, all'accettazione del dolore. Sritto bene, con incisività espressiva non priva di una certa amara ironia.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Sintetico ma bello.
RispondiEliminaG.S.
Molto angoscioso e secco, ben ritagliato nella sua concisione. Una sorta di Buzzati più crudo.
RispondiEliminaFabio Lastrucci
Grazie per i commenti positivi. L'accostamento a Buzzati è particolarmente gradito.
RispondiEliminaMatteo Bigarella