Era l'unico, autentico ladro di quadri, l'unico vero,
capace di entrare nelle grandi opere per rubare fagiani, mandolini, carte e
perfino sorrisi. Il guaio è che poche volte trovava cose preziose e troppo si perdeva
negli sconcertanti paesaggi dei quadri di Dalí o Van Gogh, quando non restava
agganciato agli spigoli dei Picasso o Duchamp. Comunque, la cosa peggiore
accadde il giorno che cercò di entrare in un Kandinsky. Trasformato in un punto
su un piano, fu inseguito da un branco di trangoli e rombi che subito lo
raggiunsero e divorarono senza pietà.
(Traduzione dallo spagnolo di
Paolo Secondini)
racconto "flash" davvero intenso, suggestivo.
RispondiEliminaCome sempre, Sergio ci sorprende con la sua ironica e magica fantasia...
RispondiEliminaUn altro bel raccontino sul tema dell'arte. Devo dire che i quadri, le statue e i loro autori possono davvero ispirare storie fantasy.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Grazie a tutti che hanno commentato questo breve romanzo. Si tratta di uno dei miei lavori preferiti.
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