martedì 29 dicembre 2015

BERCI SATANICI di Antonio Bellomi

Manlio Locatelli non amava affatto quel posto. Intanto, non amava affatto il caldo. Le sue vacanze le aveva sempre passate in amene località, ricche di pini e di scroscianti torrenti, e solo una volta, attratto al seguito di una bionda incendiaria, aveva osato calcare le spiagge di Tropea. Ma poi la bionda si era rivelata una delusione e il caldo micidiale del sud pure.
Così adesso il posto in cui si trovava non gli piaceva affatto. Dopo tutto, l'Inferno è già brutto di suo, ma il girone delle fiamme, per uno che ama le pinete, non è decisamente la quintessenza della felicità.
Ora, tutto ingrugnito, Manlio Locatelli stava meditando su quella dann... (ops, questa è una parola pericolosa da queste parti, pensò) sbandata che gli aveva fatto volare lo spider giù per uno strapiombo, con conseguente trasloco immediato negli Inferi, quando davanti gli si parò la torva sagoma del Padrone in persona.
- Satana! - esclamò Manlio Locatelli, mentre una fiamma gli lambiva il tallone destro e una goccia di sudore gli scivolava giù per il naso.
- Ah, ah, ecco qui il mio nuovo arrivato, - sogghignò beffardo il grande Satana brandendo il tridente. Il pizzetto di barba caprina appariva ben curato e Manlio si chiese quanto fosse vanesio il suo proprietario.
- Gradisci l'ospitalità? - gli chiese con premurosa cordialità il demonio. - O hai qualche lamentela da fare sulla gestione?
Manlio Locatelli saltellò sui piedi per sfuggire alle fiamme che cercavano di aggredirlo anche in quel punto meno esposto di altri che era finalmente riuscito a trovare.
- Secondo me, non funziona bene la climatizzazione, - sbottò col suo solito tono di bulletto strafottente che neanche l'Inferno era ancora riuscito a mitigare e senza riflettere sulle possibili conseguenze della sua lamentela. - Fa sempre troppo caldo!
La coda del demonio volteggiò nell'aria e gli frustò con violenza le gambe nude, lasciandogli una bella vescica rossa. - Spiritoso! - ruggì Satana. - Mi sei proprio simpatico. Potrei anche contraccambiarti se mi fai un favore. Dopo tutto oggi mi sento buono. Siamo sotto Natale, ormai.
- Sotto Natale? - fece eco Manlio Locatelli. - Ho perso il senso del tempo quaggiù. Si distribuiscono regali anche da queste parti a Natale?
- In un certo senso, - disse il demonio senza sbilanciarsi.
- Tornando a noi, mi stavi dicendo di un favore..
- Ah,sì. Avrei bisogno di un lavoretto da te e in cambio ti potrei fare un bel regalo per Natale. Un regalone.
Manlio Locatelli non esitò. - Spara, allora.
- Tu sulla terra eri un maghetto dei computer, vero?
Manlio fu preso alla sprovvista da quella domanda. - Infatti.
- Quindi te ne intendi abbastanza di software da individuare eventuali buchi nei programmi, giusto?
- In un certo senso, - rispose Manlio Locatelli senza sbilanciarsi.
Satana si appoggiò al suo tridente.  - Bene. Ti propongo un affare. Io ho un problema col software che gestisce l'impianto generale di condizionamento. Credo che l'ingegnere che ha computerizzato questo Centro abbia collocato una "cimice" in qualche parte del programma. In parola povere ha cercato di fare il furbo, ma non lo è stato abbastanza... - concluse con una smorfia.
Locatelli rabbrividì e non osò chiedere dove fosse stato mandato l'ingegnere. Era sicuro che la risposta non gli sarebbe piaciuta.
- Perciò, - continuò il demonio, - la prima regola è di non imbrogliare le carte con me. Niente trucchi né idee strane. Chiaro?
- Oh, certo! - rispose Manlio Locatelli.
- Il problema è il sistema idraulico del girone del ghiaccio che non funziona troppo bene. L'acqua si disperde e non arriva ben ghiacciata così i dannati, invece di gelare, si fanno la doccetta corroborante. Tu mettimi a posto l'impianto e io ti farò un bel regalo di Natale: qualche giorno di frescura.
- Qualche giorno è troppo poco, - ribatté sostenuto Manlio Locatelli, attento a non far trasparire un sussulto di gioia a quell'offerta. Tutto, tutto pur di stare qualche giorno lontano dalle fiamme. Ah, che bello anche il gelo.
- Qui non si regala niente, - ribatté il demonio. - Non posso semplicemente farlo. Posso solo ricompensarti a fronte di un lavoro. E posso pagarti solo il giusto prezzo. E poi che cosa pretendi? Il clima delle Dolomiti, forse? Accontentati di qualche giorno. Ricordati che questo dopo tutto è l'inferno!
Satana appariva davvero seccato e per un attimo Manlio Locatelli temette che se ne andasse, portandosi via anche l'offerta.
- Me ne ricordo, sta tranquillo, - disse Manlio. - Ma non dirmi che anche qui non ci sono i raccomandati. Sai, magari un angolino più fresco di questo potresti anche trovarmelo. In fin dei conti ti faccio un lavoretto che è vitale per una buona gestione dell'azienda.
- Argh! - Satana emise un bercio satanico e fece roteare il tridente come per trafiggere l'impudente.
Manlio Locatelli fece un balzo all'indietro. - Ehi, adagio con quell'arnese o dovrai cercarti un altro esperto di computer! - Le punte del tridente gli sfiorarono la gola, poi di colpo Satana emise una gran risata.
- E va bene! Te l'ho detto che mi sei simpatico! Cinque gradi ti vanno bene?
- Perchè non dieci... - avanzò timidamente Manlio, ma Satana emise un altro versaccio e il tridente tornò a volteggiare pericolosamente vicino alla testa del fu softwarista.
- Cinque! Prendere o lasciare! - ruggì il demonio.
- Accetto...accetto... - fece precipitosamente marcia indietro Manlio Locatelli. Dopo tutto cinque gradi gli andavano benissimo. - Che dia... (mine!) - Per poco non si era lasciato di nuovo sfuggire un'espressione poco consigliabile.
 ***
Per cinque giorno Manlio Locatelli si immerse nel mondo elettronico dei disk drive, dei software, degli imput e degli output, sottoponendo senza un attimo di sosta il sistema a tutta una serie di verifiche. Il girone del ghiaccio era molto grande e l'impianto molto vecchio. Logico quindi che ci fosse tanto da fare. Ma, a mano a mano che proseguiva, la temperatura si faceva meno gradevole. Se all'inizio, dopo il caldo delle fiamme, il fresco di un girone del ghiaccio, dove non c'era quasi più ghiaccio a causa del malfunzionamento dell'impianto, era stato piacevole, ora che il ghiaccio era tornato l'ambiente si era fatto inospitale e Manlio scoprì che se il caldo-caldo è una brutta cosa anche il freddo-freddo non è di meno. Così si affrettò a sbrigare il lavoro e il sesto giorno si presentò da Satana.
- Okay, capo, - gli disse col suo fare guappesco. - La mia parte l'ho fatta. Adesso a te la tua!
- Proprio un bel lavoro, - ammise Satana con un sorrisetto furbo. - Sapevo che come tecnico ci sapevi fare.
- Modestamente... - fece Manlio. - Ma adesso...
- Adesso... eccoti la ricompensa! - disse Satana facendo schioccare la coda e Manlio Locatelli si sentì afferrare da un turbine di aria gelida che lo scaraventò su un lastrone di ghiaccio in una pozza senza fine.
- Ehi! - gridò Manlio Locatelli, indignato. - Le promesse vanno mantenute! - Mi avevi garantito i cinque gradi e qui ce ne sono almeno venti di meno! Io protesto!
Dall'alto del pozzo senza fine si sentì la risata del demonio. - Protesta respinta, mio caro. Satana ti aveva promesso cinque gradi e cinque gradi hai avuto. Satana mantiene sempre le sue promesse. Non ti avevo detto che mi sentivo buono col Natale vicino? Ebbene, oggi è Natale e tu hai avuto il tuo regalo.
- Qui non ci sono cinque gradi, te lo garantisco! - gridò Manlio Locatelli con quanto fiato aveva in gola. - Se ti senti davvero buono come dici...
Dall'alto si udì ancora una volta la risata satanica: - Oh,sì, invece, mio caro. Certo che mi sento buono in questo periodo... ma buono solo quanto si può esserlo all'inferno. Questo è il mio regalo di Natale per te. Tu hai avuto i cinque gradi esatti che volevi... cinque gradi FAHRENHEIT... che fanno esattamente... MENO QUINDICI GRADI CENTIGRADI!... Ciao, merlo!

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