Non era vero!
La cognizione della verità lo aveva come
trafitto in tutti i suoi pensieri... gli venne quasi da ridere di quella
missione fondamentale preparata dagli
scienziati della Terra da quasi due secoli: entrare in un buco nero, andare
oltre l'orizzonte degli eventi. E capire, finalmente.
Vedeva il buio popolato di nubi
iridescenti e di punti luminosi, pensò a stelle e galassie, gli venne persino
in mente che quanti lo avevano visto partire erano cenere da tempo. E poi
quella quiete che lo andava inondando, assoluta, come di chi ha di fronte una realtà
definitiva.
Mentre cadeva in quell'orrore che
chiamavano buco nero e si aspettava
di sparire dal limite degli eventi, si accorse di stare al caldo, in una
piscina riscaldata da un magnifico tepore.
Si guardò intorno: macché universo a stringhe,
o in espansione o in stato stazionario, macché equazioni di Higgins o di Einstein,
macché materia oscura o antimateria... la verità era una sola: l'universo era
un grandioso guscio d'uovo che galleggiava su una piscina retta da quatto
scimmie che stavano sul dorso di una tartaruga che sonnecchiava sul dorso di un
elefante.
e l'elefante ? dove poggiava
l'elefante?
boh! dalla piscina non lo
vedeva....
Assieme a "Colonizzazione" di Secondini, un simpatico ritorno alla tradizione del racconto flash.
RispondiEliminaFabio Calabrese
Bellissimo!
RispondiEliminaOttimo e divertente racconto.
RispondiEliminaDanilo Concas
Bello e assai divertente. Il finale poi è geniale. L'incommensurabile, ridotto a un'immagine naif, alla fine sfugge di nuovo... e rimane il mistero.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino