Dovevo
dirlo a Marco.
Quel
libro era davvero insolito.
Composto
da parole latine, simboli greci e rune, come se chi lo avesse scritto
conoscesse bene tutte queste lingue. Alcuni stralci erano riscritti con un
inchiostro diverso. Ai lati disegni e marginalia, calligrafia diversa, quasi
illeggibile.
17
agosto
L’ho
fatto vedere a Marco e lui ha trascorso la notte cercando di decifrarlo.
18
agosto
Nulla
di nuovo. Il manoscritto rimane un mistero. Marco mi ha chiesto alcune cose, di
astronomia più che altro. Ormai completamente assorbito da questa ricerca. Mi
chiede se conosco un tale Olaus Wormius.
19
agosto
Marco
ritiene che il manoscritto, di tale Alhazred, spieghi come aprire un passaggio
per il mondo dei morti. Non ho tentato di disilluderlo. Voglio che sperimenti
personalmente l'assurdità della sua ipotesi.
Mi
ha spiegato che, secondo il libro, occorre trovare un sentiero, con determinate
caratteristiche, orientato nella giusta direzione.
20
agosto
Marco
ha passato tutto il giorno alla ricerca di un posto adatto. Stanotte ci sarà
luna crescente, indispensabile pare. Vuole che vada con lui. Il sentiero che
ritiene adatto è semplicemente una strada che porta a un gruppo di case in cima
a una collina.
21
agosto
Il
mio scetticismo è stato scosso la notte scorsa.
Arrivati
sul posto abbiamo notato che gli alberi che costeggiano il sentiero impediscono
alla luna di illuminarlo bene, ma Marco aveva una torcia elettrica.
Quasi
subito ha attirato la mia attenzione sul vento, o meglio, sulla sua mancanza. L'atmosfera
era spettrale. Il buio così fitto che anche la luce della torcia era
insufficiente. Eravamo quasi arrivati a metà del sentiero, quando Marco disse
di aver visto qualcosa proprio dietro a noi.
Il
suo terrore suggestionò anche me. Mi parve che una serie di ombre, quasi
indistinguibili dall'oscurità circostante, ci passassero accanto, impalpabili e
lievi, dirette verso il paesino in cima alla collina, e che poi, dopo un tempo indefinito,
tornassero sui loro passi, ridiventando tutt'uno con il buio.
E'
successa anche un’altra cosa strana. Il mio orologio è indietro di mezz'ora,
ovvero più o meno il tempo dell’escursione.
23
agosto
Oggi
è accaduto l’inspiegabile. Ieri nessuno degli abitanti delle case in cima alla
collina è sceso in paese e così la signora Adele, che ha una sorella lassù, mi
ha chiesto se, per cortesia, potevo sincerarmi delle sue condizioni.
Appena
arrivato ho notato quel silenzio. Ho bussato alla porta ma invano.
Era
aperta così sono entrato. Sulla tavola c'erano ancora i resti di quella che era
stata la cena. Sono uscito, ho chiamato ancora, ho bussato a tutte le porte, inutilmente. Nessuno riesce a capire perché gli abitanti
della collina abbiano lasciato improvvisamente le loro case, e senza prendere
nulla.
24
agosto
Marco
sembra impazzito. Continua a ripetere Iak-Sakkak, Iak-Sakkak. Quando gli ho
chiesto spiegazioni mi ha detto “è colpa mia, ho aperto le porte dell’inferno”.
Tutte sciocchezze!
E'
inutile cercare di farlo ragionare. Gli ho ripetuto più volte che ero stanco
dei suoi scherzi e che aver percorso un sentiero di notte non può aver
scatenato alcuna forza malefica.
Marco
ha insistito, mi ha fatto leggere il passaggio del libro che ha interpretato
nel seguente modo:
"Il
passaggio lungo un sentiero orientato in direzione nord-est di anime battezzate
quando la luna crescente, mostra la via del ritorno alle anime di coloro che
non camminano più su questa terra."
25
agosto
La
follia si è impadronita di tutti.
Stamattina
siamo stati aggrediti. L'unico motivo per cui siamo ancora vivi è perché siamo
riusciti a raggiungere la chiesa ed il parroco è riuscito a calmare la folla.
E'
assurdo. Mi sembra di essere tornato ai tempi oscuri della caccia alle streghe.
Ho
deciso di partire domani stesso.
26
agosto
Marco
non vuole partire. Crede di aver aperto un passaggio con l'aldilà e vuole chiuderlo.
Ho deciso di assecondarlo. Stanotte torneremo laggiù e finalmente potrò
dimostrargli che è stata tutta un'allucinazione, e che ha visto solo quello che
si aspettava di vedere.
.....
Solo
ora ho ritrovato il coraggio di riprendere questo diario.
Voglio
affidare a queste pagine il ricordo di ciò che è accaduto perché chi le leggerà
non commetta gli stessi nostri errori.
Marco
mi guardò a metà del sentiero. “Ho letto il libro,” mi sussurrò, “ho sfogliato ogni pagina, cercato il
significato di ogni simbolo e ho capito. Solo se qualcuno oltrepasserà di sua
volontà il varco tra i due mondi questo verrà sigillato di nuovo. Ma chi lo farà sarà condannato a vivere in
eterno nell’altro mondo. Devo farlo io. Io ho dato inizio a questa follia. Che
Iddio abbia pietà delle nostre anime.”
Queste
furono le sue ultime parole. Lo guardai incredulo avvicinarsi ai margini del
sentiero, passare nell'arco buio delimitato dai rami di due alberi e sparire.
All'inizio
infuriato lo chiamai ad alta voce, come poteva avere ancora voglia di prendermi
in giro? Mi girai per andarmene, sicuro che fosse si fosse nascosto per ridere
alla mie spalle, e fu allora che la vidi.... Nostra madre, uguale a come la
ricordavo il giorno in cui morì, mi chiamava...
Persi
completamente il controllo e scappai senza osare guardarmi indietro.
Ho
fatto mettere una lapide lungo il sentiero, nel punto in cui vidi Marco per
l'ultima volta.
Sul
marmo ho fatto incidere solo la sua data di nascita; non sono certo che sia
morto...
Racconto avvincente, suggestivo, quello di Claudio, cui diamo il benvenuto sulle pagine di Pegasus.
RispondiEliminaDevo dire che mette paura: quindi mi sembra un racconto riuscito. L'atmosfera tra il gotico e il lovecraftiano risulta convincente. Poi mi è piaciuto il finale, dove l'orrore lascia il posto a una specie di domestica tristezza.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Un ottimo omaggio a Lovecraft in ambiente Italiano. Complimenti.
RispondiEliminaDanilo Concas
Conoscevo già questo autore e questo racconto conferma la sua capacità di narratore, nello specifico Lovecraftiana!
RispondiEliminaLaura Certeri
Bellissimo!
RispondiEliminaFabrizio Luce