«Questa sì che è bella!» disse Peter Golman,
scienziato di prima classe della United
Rydel Corporation, al collega Olgo
Karel, che era al suo fianco.
«A che cosa ti riferisci?»
«Ma come, non l’hai capito?»
«No, se non ti spieghi.»
Golman si aggiustò gli occhiali sul naso, poi indicò
il robot disteso su uno dei tavoli del laboratorio.
«Ne abbiamo finora costruiti a centinaia,» disse.
«Automi eccezionali, dotati di varie capacità, come quella di ascoltare,
parlare, ubbidire, correre, lottare… ma non ci siamo preoccupati di definirli
dal punto di vista sessuale. Praticamente sono amorfi: né maschi, né femmine.»
«È vero!» convenne Karel. «Ci accingiamo a fornirli
perfino di pensiero, e non li abbiamo ancora…»
«…dotati di sesso,» lo prevenne Golman.
«Sono certo che riusciremo, in seguito, a far sì che
provino anche dei sentimenti, come quello di gioia, amicizia, amore… In tal
caso penso che completarli sessualmente, con appositi attributi, sia davvero
indispensabile.»
«Potranno innamorarsi tra loro, provare quel che
proviamo noi, che provano tutti: gli stessi desideri, le stesse emozioni, gli
stessi piaceri...»
«Perché no?»
«…tutti gli aspetti e le conseguenze che l’amore
comporta.»
«Certamente!»
A un tratto, Peter Golman divenne pensieroso. Il mento
nella mano, restò in silenzio per vari secondi, che a Karel parvero
interminabili. Poi, scrollando la testa, emise un sospiro.
«No! Meglio di no!» disse alla fine. «Mi è difficile
già sopportare tradimenti e litigi tra esseri umani, figurarsi tra robot.
Farebbero scintille!… Per carità, niente sesso!»
Olgo Karel non rispose; si limitò ad annuire.
Racconto alquanto discriminante verso i Robot! Anche noi vogliamo sentire i circuiti surriscaldati e la pompa dell'olio che sbuffa.
RispondiEliminaDanilo Concas:-)
Ciao, Danilo! Che vuoi farci? Noi robot siamo purtroppo destinati a non provare l'ebbrezza dell'"olio che sbuffa".
RispondiEliminaPaolo
Certo che sarebbe un amore troppo meccanico....comunque simpatico questo racconto...
RispondiEliminaSi potrebbe dire che il costruttore ci ha provato. No, la robotica natura non si smentisce, deve rimanere nella sua glaciale, metallica essenza.
RispondiEliminaBel raccontino, pieno di humor sottile e anche in un certo senso provocatorio.
Giuseppe Novellino
Idea originale. Non mi ricordo di aver mai letto nulla prima.
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