«Oh, vi prego! Vi prego!» disse il cavaliere, con in
testa un cappello piumato, a una graziosa ragazza incontrata nel bosco. «Sono
vittima del maleficio di una strega.»
La ragazza osservò il cavaliere da capo a piedi e, al di là dell’aspetto piacevole e
vigoroso, non scorse alcunché di grottesco o di deforme.
«Ma… ma…» balbettò sbigottita. «Non c’è, in voi, il
minimo segno di stregoneria.»
«Oh sì, invece!... Un bacio, datemi un bacio e sarò
all’istante come prima.»
Alla ragazza, invero, l’idea di baciare il bel
cavaliere non dispiacque affatto.
«Vi darò un bacio,» rispose, «se davvero vi libererà
dal maleficio.»
E dolcemente adagiò le morbide labbra sulla sua bocca.
Ci furono un puf!
e una candida nube che, apparsa all’improvviso, avvolse interamente il
cavaliere.
Non appena la nube si dissolse, agli occhi della
ragazza si mostrò una rana di un verde intenso, tutta cosparsa di piccole
macchie vermiglie.
«Oh, finalmente!... Finalmente!...» gracidò, felice,
la rana. «Sono tornata a essere quello che ero… Che brutta esperienza trovarsi
nei panni di un uomo!»
le rane ringraziano...
RispondiEliminaGradevole divertissement
peppe murro
Bel capovolgimento con una una altrettanto bella tirata contro la stirpe umana. Piacerebbe agli animalisti, ma non solo...
RispondiEliminaIl fulminante raccontino è scritto con briosità ed efficacia espressiva.
Giuseppe Novellino
Divertente racconto, breve ed efficace, di un classico al rovescio...
RispondiEliminaSimpatico racconto.
RispondiEliminaAdesso può andare a sposare la sua ranocchia.