Si sdraiò, mettendosi
comodo, appoggiò bene la testa ed aprì il libro di Zamiatin: …tra 120 giorni
sarà portata a termine la costruzione dell’Integrale. È vicina la grande ora
storica in cui il primo Integrale si lancerà nello spazio dei mondi…
Si fermò un attimo, come
inseguito da un pensiero: scrivere di fantascienza, fantasia applicata alla
scienza, o viceversa… che stupidata, pensò, non esistono libri di fantascienza;
si può scrivere di mondi lontani o dei soprammobili di una stanza, di guerre e
di litigi fra innamorati, ma la cosa che importa è scrivere, dare corpo a ciò
che hai nell’anima. Certo, chi scrive lo può fare per vanità o per mania o per
urgenze interiori, ma soprattutto per comunicare. È questo il vero bisogno,
avere non ascoltatori o lettori, ma compagnia. Forse per non sentirsi soli.
E magari, pensò ancora, in
questo modo soltanto, trasformando pensieri ed emozioni in parole e segni si
attua il miracolo di ritrovarli rimasticati in altri pensieri, da qualche altra
parte del tutto. Si illuminò: è questo il vero scarto quantistico, o forse così
procede Dio, o chi per lui, a rinnovare la creazione. Sì, far nascere un
pensiero od emozione da un altro pensiero, forse questa è la vera dimensione
quantistica dell’universo, o la cifra segreta di Dio.
Non ebbe neppure il tempo
di complimentarsi da sé per tali considerazioni che udì una specie di clic ed
in quell’istante TC21 fu colto da una nuova meraviglia, intuì di aver colto
qualcosa di misterioso, la dissoluzione di ogni continuo spazio-temporale e di
colpo sentì le sue giunture idrocarboniche sciogliersi e vide galassie, e
civiltà, e procarioti primordiali e musica, mentre i suoi processori fondevano
in un grumo nero e tormentato, misterioso e profondo come i sentimenti.
Allora capì il mistero
intricato delle cose, intuì le infinite porte dell’infinito e la dimensione
aperta del disordine, capì la gioia e il dolore, capì di avere un’anima.
I suoi processori si
dissolvevano in un pianto di allegria… era diventato un uomo.
Bel racconto di fantascienza: intenso, suggestivo...
RispondiEliminaRacconto breve e denso di significati. In poche righe, con abilità, si struttura un testo che contiene, oltre alla vicenda sorprendente, anche una riflessione sulla scrittura e... perché no? sulla fantascienza. Piacevole da legge, scritto bene!
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Racconto interessante.
RispondiEliminaG.S.