L’astronave attraversava silenziosamente lo spazio
nero e vuoto.
Era enorme: un vero mastodonte di metallo con tante
luci opalescenti che sagomavano, in modo intermittente, la sua forma oblunga.
Era diretta a Oklas – pianeta-colonia nel sistema di
Surk– col suo carico di agguerrite truppe d’assalto.
«Ci vorrà ancora molto, B’dlin?» chiese J’dek a un
altro soldato che sedeva al suo fianco, in pieno assetto di battaglia.
«A questa velocità saremo sul posto in brevissimo
tempo.»
«E l’azione,» l’altro insistette, «quanto credi che
durerà?»
«Oh, non molto!»
«Poche whertzel? Come ci hanno più volte assicurato
durante l’addestramento?»
«Durerà il tempo di essere teletrasportati sulla
grande cupola della “Galassia Polipo Alimentare”,
piazzare le cariche esplosive e tornare sulla nostra astronave, per allontanarci il più in fretta possibile.»
«Questo è il piano, infatti! Spero che tutto vada
bene.»
«Andrà tutto
bene, J’dek! Sta’ tranquillo!… La faremo saltare una volta per sempre quella
dannata fabbrica di morte. Vendicheremo i nostri compagni uccisi ed eviteremo
che altri finiscano, tagliati a fettine e conditi con salsa, in scatolette di
latta, di cui sono pieni i supermercati di quei maledetti terrestri,» disse con
foga il cefalopode B’dlin, passandosi vigorosamente un tentacolo sugli occhi.
Davvero divertente! Ma non c'è da scherzare per i protagonisti di questa storia fantascientifica fulminante, cosmocatastrofica. La sorpresa finale è umoristicamente sconvolgente, vera ciliegina sulla torta di una storia che per l'ambientazione richiama il celebre "Fanteria dello Spazio" del grande Heinlein.
RispondiEliminaDirei inoltre che il racconto è ben riuscito: in poche righe sa caratterizzare una situazione da space-opera. Notevole l'incipit.
Giuseppe Novellino
Caro Giuseppe, mi sento davvero di doverti ringraziare, per le belle parole e, soprattutto, perché, per un racconto così breve hai espressoo un giudizio critico molto articolato.
RispondiEliminaPaolo
Un buonissimo racconto. Brevissimo, ma con tutte le informazioni necessarie che servono al lettore per entrare nella storia. Molto divertente l'idea. Piacevole lettura.
RispondiEliminaBravo Paolo.
Simpaticissimo il tuo breve racconto e divertente l'idea delle truppe calamaresche....
RispondiEliminaCara Adriana, non dimenticare che del racconto ho la tua traduzione in spagnolo in attesa di pubblicazione. Grazie ancora.
EliminaPaolo
Bel racconto, Paolo. Subito il sequel, però, perchè vogliamo sapere come va a finire l'azione militare dei polpi e come la prenderanno i buongustai.
RispondiEliminaDanilo Concas
Be', posso dirti, caro Danilo, che i buongustai la prenderanno malissimo, tanto da organizzare una contro-spedizione fino a "Polipolandia" per rifornirsi di materie prime.
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