martedì 9 luglio 2013

LA VACANZA di Marco Viggi

La capsula del Sistema di Trasporto Metropolitano della Macrocittà Nordeuropea in cui sono seduto esce dal tunnel. La luce del giorno torna a illuminare la cabina, la luminescenza artificiale si spegne.
"Bella eh?" la voce mi distrae dai miei pensieri. Mi giro verso il mio vicino di sedia: avvolto, come tutti, in una tuta attillata. Sorride osservando fuori da sotto due baffi bianchi. Nel volto rugoso risaltano gli occhi azzurri.
I nostri seggiolini, montati su di una leggera intelaiatura bianca, sibilano a decine di metri da terra dentro il tubo di vetro quasi impalpabile. Nell'era dell'energia la materia ha smesso di servire la sua funzione di sostegno, sostituita dalla Forza che ne pervade e sorregge gli atomi.
"Come dice, scusi?" gli rispondo.
Stiamo sorvolando un grande giardino costeggiato da due lunghi palazzi di decine di piani. Le loro facciate a specchio sono coperte da pubblicità, video di servizio, installazioni artistiche.
"La pubblicità della Vacanza: bella, eh?" spiega l'anziano con un sorriso.
Torno a guardare fuori: il video al centro, come sempre il più grande, è quello della Vacanza. La testimonial ingaggiata questa settimana dalla Società Mondiale fornitrice della Vacanza è una bella attrice, con gli occhi lilla in quel volto modello C-11.
"Sì, lo stavo guardando anch'io. Eh, proprio bella." rispondo. Sorrido mentre ascolto l'attrice.
"Non vi posso dire com'è il Pianeta Oltre nella Dimensione Oltre, nessuno lo sa. Qualcuno millanta indiscrezioni certe, ma sapete, sono tutte fantasie." Dietro di lei appaiono immagini delle spiagge di Ehirus Beta con tanto di rumore della risacca. La voce continua con un risolino: "Di certo c'è solo una cosa: nessuno è mai tornato. Ehi, ragazzi, deve essere fantastico stare là!" Ancora, le lune del Sistema Phyrus ed il profumo delle sue piantagioni di fiori. "Ricorda: nessuno vuole tornare dal paradiso."
Guardo ancora l'uomo. Fissa il Lettore della signora seduta di fronte a me: anche lei avvolta nella tuta bianca, sulla trentina; due lunghe ciocche di capelli biondi, altrimenti cortissimi, le incorniciano il viso. Legge una pagina sulla Vacanza: un attore famoso racconta come stia per decidere di partire.
Dico: "Eh, certo gente ricca come quella potrebbe partire anche subito; quelli sì sono fortunati. E pensare che molti non partono."
La signora si gira: "Già. Noi poveretti, invece, dobbiamo risparmiare una vita. Io ho un piano di accumulo: quando andrò in pensione avrò i soldi per partire."
Le rispondo: "Io ho firmato per lasciare tutto quello che ho alla Società Mondiale, una volta partito. Sa, non ho famiglia. Mi faranno un bello sconto."
Guardiamo il vecchio. Ha uno sguardo beato: "Purtroppo la Vacanza costa molto, è il suo unico difetto."
La signora un po' si irrigidisce: "Ma sa, lanciare un'astronave contro il Sole e un attimo prima che si disintegri trasportarla in un'altra dimensione è costoso."
Continuo io: "Ma certo, nessuno vuole criticare la Società Mondiale! Anzi, loro mantengono i costi più bassi possibile, studiano ogni possibilità per agevolarci: finanziamenti, assicurazioni."
Il vecchio torna serio: "Ma certo, non mi fraintendete. Sono dei benefattori, altro che!"
Torno a fissare la pubblicità, torno a sorridere. Dietro, sento un rumore. È un ragazzo, sta ascoltando una trasmissione sulla Vacanza. Ormai la Vacanza è nei pensieri di tutti. L'argomento di telegiornali, dibattiti, documentari, quadri, film, canzoni.
Anche la signora davanti a me ha sentito il ragazzo. Lo guardiamo. Lui se ne accorge. Io le dico: "Un altro miracolo, la Vacanza serve anche a fare amicizia."
Il ragazzo accenna al suo Lettore: "Oh, lo sapevate: anni fa c'erano contestatori. Qui dice che sostenevano fosse tutto un complotto da parte del Governo Mondiale, possessore della Società Mondiale. Un modo per accaparrarsi i beni di tutti, far sparire i vecchi non più utili, tenere buona la popolazione..."
Lo guardo: "Sì, ma lascia perdere, col tempo sono spariti. Molti partiti per la Vacanza, invitati dalla stessa Società Mondiale!" Passo alla signora: "Quanto siamo fortunati a vivere in un mondo dove il governo pensa tanto al nostro benessere." Rifletto ad alta voce: "Quando saremo là avremo risorse infinite, non ci ammaleremo più; nemmeno si morirà. Dicono."
Guardo il vecchio, col suo sorriso beato; si sbottona: "Ah, lo vedrò presto. Solo mi spiace, non potrò tornare indietro a dirvelo. Lo sapete: costerebbe troppo, anche solo comunicare."
"Cosa intende?" Insisto: "Forse lei deve partire?"
Il suo sorriso diventa più largo: "Sì. Sto andando proprio alla stazione di lancio."
"Complimenti! Che fortuna." rispondo. "Che bello!" "Auguri!" dicono altri nella cabina, sorridenti. La capsula entra in un altro tunnel in un edifico. Si accende la luce artificiale. Mi rimetto comodo, chiudo gli occhi.
Mi abbandono al mio sogno che so già diverrà realtà.

2 commenti:

  1. Bel racconto come sempre, quello di Marco Viggi. Interessante prova di fantascienza.

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  2. Atmosfera e ambientazione fantascientifiche non da poco per un racconto interessante e avvincente, scritto molto bene.

    Giuseppe Novellino

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