
La capsula del Sistema di Trasporto Metropolitano della
Macrocittà Nordeuropea in cui sono seduto esce dal tunnel. La luce
del giorno torna a illuminare la cabina, la luminescenza artificiale
si spegne.
"Bella eh?" la voce mi distrae dai miei
pensieri. Mi giro verso il mio vicino di sedia: avvolto, come tutti,
in una tuta attillata. Sorride osservando fuori da sotto due baffi
bianchi. Nel volto rugoso risaltano gli occhi azzurri.
I nostri seggiolini, montati su di una leggera
intelaiatura bianca, sibilano a decine di metri da terra dentro il
tubo di vetro quasi impalpabile. Nell'era dell'energia la materia ha
smesso di servire la sua funzione di sostegno, sostituita dalla Forza
che ne pervade e sorregge gli atomi.
"Come dice, scusi?" gli rispondo.
Stiamo sorvolando un grande giardino costeggiato da due
lunghi palazzi di decine di piani. Le loro facciate a specchio sono
coperte da pubblicità, video di servizio, installazioni artistiche.
"La pubblicità della Vacanza: bella, eh?"
spiega l'anziano con un sorriso.
Torno a guardare fuori: il video al centro, come sempre
il più grande, è quello della Vacanza. La testimonial ingaggiata
questa settimana dalla Società Mondiale fornitrice della Vacanza è
una bella attrice, con gli occhi lilla in quel volto modello C-11.
"Sì, lo stavo guardando anch'io. Eh, proprio
bella." rispondo. Sorrido mentre ascolto l'attrice.
"Non vi posso dire com'è il Pianeta Oltre nella
Dimensione Oltre, nessuno lo sa. Qualcuno millanta indiscrezioni
certe, ma sapete, sono tutte fantasie." Dietro di lei appaiono
immagini delle spiagge di Ehirus Beta con tanto di rumore della
risacca. La voce continua con un risolino: "Di certo c'è solo
una cosa: nessuno è mai tornato. Ehi, ragazzi, deve essere
fantastico stare là!" Ancora, le lune del Sistema Phyrus ed il
profumo delle sue piantagioni di fiori. "Ricorda: nessuno vuole
tornare dal paradiso."
Guardo ancora l'uomo. Fissa il Lettore della signora
seduta di fronte a me: anche lei avvolta nella tuta bianca, sulla
trentina; due lunghe ciocche di capelli biondi, altrimenti
cortissimi, le incorniciano il viso. Legge una pagina sulla Vacanza:
un attore famoso racconta come stia per decidere di partire.
Dico: "Eh, certo gente ricca come quella potrebbe
partire anche subito; quelli sì sono fortunati. E pensare che molti
non partono."
La signora si gira: "Già. Noi poveretti, invece,
dobbiamo risparmiare una vita. Io ho un piano di accumulo: quando
andrò in pensione avrò i soldi per partire."
Le rispondo: "Io ho firmato per lasciare tutto
quello che ho alla Società Mondiale, una volta partito. Sa, non ho
famiglia. Mi faranno un bello sconto."
Guardiamo il vecchio. Ha uno sguardo beato: "Purtroppo
la Vacanza costa molto, è il suo unico difetto."
La signora un po' si irrigidisce: "Ma sa, lanciare
un'astronave contro il Sole e un attimo prima che si disintegri
trasportarla in un'altra dimensione è costoso."
Continuo io: "Ma certo, nessuno vuole criticare la
Società Mondiale! Anzi, loro mantengono i costi più bassi
possibile, studiano ogni possibilità per agevolarci: finanziamenti,
assicurazioni."
Il vecchio torna serio: "Ma certo, non mi
fraintendete. Sono dei benefattori, altro che!"
Torno a fissare la pubblicità, torno a sorridere.
Dietro, sento un rumore. È un ragazzo, sta ascoltando una
trasmissione sulla Vacanza. Ormai la Vacanza è nei pensieri di
tutti. L'argomento di telegiornali, dibattiti, documentari, quadri,
film, canzoni.
Anche la signora davanti a me ha sentito il ragazzo. Lo
guardiamo. Lui se ne accorge. Io le dico: "Un altro miracolo, la
Vacanza serve anche a fare amicizia."
Il ragazzo accenna al suo Lettore: "Oh, lo
sapevate: anni fa c'erano contestatori. Qui dice che sostenevano
fosse tutto un complotto da parte del Governo Mondiale, possessore
della Società Mondiale. Un modo per accaparrarsi i beni di tutti,
far sparire i vecchi non più utili, tenere buona la popolazione..."
Lo guardo: "Sì, ma lascia perdere, col tempo sono
spariti. Molti partiti per la Vacanza, invitati dalla stessa Società
Mondiale!" Passo alla signora: "Quanto siamo fortunati a
vivere in un mondo dove il governo pensa tanto al nostro benessere."
Rifletto ad alta voce: "Quando saremo là avremo risorse
infinite, non ci ammaleremo più; nemmeno si morirà. Dicono."
Guardo il vecchio, col suo sorriso beato; si sbottona:
"Ah, lo vedrò presto. Solo mi spiace, non potrò tornare
indietro a dirvelo. Lo sapete: costerebbe troppo, anche solo
comunicare."
"Cosa intende?" Insisto: "Forse lei deve
partire?"
Il suo sorriso diventa più largo: "Sì. Sto
andando proprio alla stazione di lancio."
"Complimenti! Che fortuna." rispondo. "Che
bello!" "Auguri!" dicono altri nella cabina,
sorridenti. La capsula entra in un altro tunnel in un edifico. Si
accende la luce artificiale. Mi rimetto comodo, chiudo gli occhi.
Mi abbandono al mio sogno che so già diverrà realtà.
Bel racconto come sempre, quello di Marco Viggi. Interessante prova di fantascienza.
RispondiEliminaAtmosfera e ambientazione fantascientifiche non da poco per un racconto interessante e avvincente, scritto molto bene.
RispondiEliminaGiuseppe Novellino