
Purtroppo
questo sarà l’ultimo mio contributo a questo meraviglioso blog
dedicato alla letteratura fantastica. A meno che non riesca a
stabilire una comunicazione con qualcuno di voi…
Non
so se sia conveniente, perché potrebbe causarvi qualche conseguenza:
vi trovereste a dover cambiare mestiere e da scrittori divenire
medium.
No,
meglio di no. Anche perché mi ritroverei con grandi responsabilità
per le quali probabilmente non sarei all’altezza: dare numeri del
Lotto, mettervi in guardia su quella faccenda che vi tormenta, o, per
chi soffre di manie di grandezza, spiegarvi chi è l’assassino, in
modo che possiate anche voi aiutare la polizia, come quella Allison
diventata famosa in TV.
Prometto,
comunque, che continuerò a seguirvi, anche se non potrò più
commentare i vostri contributi (non che l’abbia fatto spesso, in
realtà).
Questa
è davvero l’ultima avventura che mi posso permettere, ma finire in
bellezza è sempre stato il mio sogno.
E
questa volta ho preparato proprio tutto per chiudere alla grande: due
belle pastiglie blu, profumo costoso e carta di credito oro.
Perché
Francesca ti regala emozioni indescrivibili, ma ti chiede in cambio
il meglio.
La
tenevo d’occhio già da un po' di giorni, praticamente dal mio
arrivo qui ad Alassio.
Ogni
sua apparizione al pub è sempre preceduta dal suo profumo. Qualcuno
dice che è Chanel 5, ma io non me ne intendo così tanto.
Quando
quella sublime fragranza si insinua tra i tavolini e il bancone, le
voci dei maschi che frequentano il pub si abbassano di volume.
Parlare
di calcio o di donne in sua presenza è da tutti considerata
un’eresia, al pari di una bestemmia pronunciata ad alta voce
davanti al vescovo della città vicina.
Ogni
sera con un uomo diverso, e con una costante alternanza: una sera con
un suo coetaneo e la sera dopo con un uomo molto più vecchio di lei.
Strani
gusti la Francesca.
Tutti
sanno che è lei a scegliere chi potrà tenerle compagnia. I pochi
che hanno provato a prendere l’iniziativa sono stati stroncati in
modo così plateale che non osano più nemmeno affacciarsi al pub.
Io
sono stato fortunato, perché Mario, il barman, mi ha spiegato tutto,
anche se la gran parte delle cose che riguarda Francesca è avvolta
nel mistero.
Nessuno
l’ha mai incrociata di giorno, e nessuno sa nemmeno dove prende
alloggio.
Di
lei si sa solo che ogni anno passa ad Alassio i tre mesi estivi.
I
pochi avventori del pub che hanno residenza in paese possono solo
sospirare al suo arrivo. Si dice che se non sei un villeggiante non
si avvicini a meno di un metro, e, chissà come, lei sa sempre se sei
un paesano o se vieni dalla città.
L’avevo
osservata a lungo, estasiato dalla sua bellezza nordica.
Bionda,
occhi blu e carnagione chiara. Forse sui venticinque, magari
trent’anni, ma non di più.
Quel
seno prorompente, che sta su senza reggiseno. E quel sedere da
favola, che spesso generosamente lascia intravedere indossando
pantaloncini di cotone sottile.
Avevo
imparato a sospirare anch’io quando con movimenti sinuosi e
aggraziati si avvicinava al bancone per bere il suo Spritz.
Fino
a ieri sera, quando mi si è avvicinata e ha sussurrato:
“Vuoi
offrirmi da bere?”
Dopo
il terzo Spritz mi ha detto che se ne andava via.
“Se
vuoi, puoi stare con me questa sera. Ricordati però che non potrai
più dimenticarmi”.
Non
so che cosa avreste pensavo voi, io l’ho intesa come la promessa di
qualcosa di così estasiante da non poterla più scordare per il
resto dei miei giorni.
Ho
pensato che in fondo si vive una sola volta, e che raccontare questa
avventura al bar avrebbe migliorato la mia popolarità. Così l’ho
presa sotto braccio e sono uscito con lei nella notte di Alassio.
Dopo
aver girato per diversi locali della Riviera e aver svuotato metà
del mio conto corrente, mi ha portato in un Hotel dell’entroterra.
Ragazzi,
è stata una notte da delirio.
Se
questo fosse un blog dedicato alla letteratura erotica, vi potrei
narrare alcune cose, ma così non è e dovete accontentarvi della mia
parola.
Questa
mattina, dopo aver aperto gli occhi, mi faceva male un po'
dappertutto.
Ci
credo: dopo le cose che mi ha fatto e che le ho fatto io, non potevo
aspettarmi qualcosa di diverso.
Quando
mi sono guardato allo specchio sono trasalito.
Chi
mi fissava dall’altra parte non era la faccia a cui ero abituato,
ma sembrava quella di mio padre. Quando era ormai invecchiato.
Ho
osservato con attenzione il mio viso e il resto del mio corpo, e mi
sono reso conto che, quando Mario diceva che quella prosciuga gli
uomini, non parlava solo del conto corrente.
Ho
capito anche perché una sera sta con uno della sua età e la sera
dopo con un vecchio.
Lei
mi ha sorriso, come se non fosse cambiato nulla, completamente nuda
dal letto che fino a poco fa è stato teatro del nostro incontro.
“Se
vuoi, questa sera posso cercarmi un altro compagno” mi ha detto.
Ammetto
di averci pensato.
Ma
poi mi sono detto: ormai che cosa potrei fare? Andare in pensione?
E
così ho deciso di trascorrere questa serata con lei.
So
che non ci sarà un’altra alba per me. E che senza pillole blu non
potrei reggere al prossimo incontro.
Ma
non posso rinunciare a un’altra serata con lei.
Mi
farà morire, e non solo in senso figurato.
Aveva
ragione lei: non potrò mai più dimenticarla.
Ora
è tempo di andare. L’ultima spruzzata di profumo, le pillole in
tasca e la Visa nel portafogli.
Ragazzi,
ricordatevi di me, ogni tanto.
E
se riuscirò a intrufolarmi in qualche vostro sogno, vi racconterò
com’è andata a finire.
Veramente un bel racconto, Massimo. Avvincente, pieno di suspense, ben scritto.
RispondiEliminaUn racconto piccante e avvincente, anche per la sua originale impostazione. Chi scrive porta tutti quanti noi lettori, e il blog stesso, nella finzione. Ben scritto e coinvolgente. Bravo!
RispondiEliminaGiuseppe Novellino
Un racconto insolito e seducente, come la protagonista del racconto.
RispondiEliminaScritto in maniera a mio avviso brillante. Mi ha decisamente preso.
Bravo.
Antonio Ognibene