
Letteratura Fantastica ha intervistato, per
tutti i visitatori e collaboratori del sito, lo scrittore veronese Sergio
Bissoli, autore di vari libri – romanzi e racconti – di successo, tra cui
Racconti Italiani, Racconti Rari, La ragazza del paese stregato.
D. Come è
sorta in te la passione per la scrittura, e che cosa, quest’ultima,
rappresenta?
R. Non
so come è nata questa passione. E' arrivata nel 1959: avevo 12 anni e ho
incominciato a scrivere. Forse l'eccessiva timidezza nei rapporti sociali mi ha
spinto a scrivere; non so. Ho abbandonato questa passione nel corso degli anni
e poi l'ho ripresa. L'ho combattuta
quando mi sono accorto che non rendeva niente. Ma è stata più forte di me. Ho
dovuto assecondarla e adesso sono contento. È uno degli scopi principali della
mia vita.
D. Da che
cosa scaturisce la tua predilezione per il genere fantastico?
R. Fin da
giovane ho notato il lato misterioso, insolito degli eventi. A 15 anni ero
attratto dallo spiritismo, dall'occultismo. Forse speravo di ottenere
qualche potere per uscire dalla mediocrità. Il potere non è arrivato, ma è
arrivato un arricchimento della mente e una più profonda sensibilità.
D. Che cosa fornisce
ispirazione alla tua narrativa?
R. Sempre
la realtà. La realtà è così strana! Mi stupisco che le persone non vedano i
lati misteriosi della realtà. Forse perchè sono imbevute di dottrine, cliché di
pensiero, modi standardizzati di guardare il mondo.
D.
Chi è lo scrittore Sergio Bissoli?
R. Arrivato
a questa età posso rispondere con certezza: è l'uomo. L'uno non può esistere
separato dall'altro. È come se il marchio di scrittore fosse inciso nel mio
dna. Non ho colpa né merito. È così.
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