venerdì 1 novembre 2013

AVATAR di Sergio Bissoli





L’universo spirituale vibra di scintille e di colori. L’Oltremondo è percorso da correnti di luci variegate, fluttuanti, pulsanti, apportatrici di conoscenza e di bellezza.
Qui la pace è dinamismo, gioia, creatività, potenzialità. Qui hanno origine molte cause in un armonioso susseguirsi di onde attraverso le dimensioni.
E dimensioni misteriose e sublimi si profilano ancora più in alto, ancora più aldilà della mia capacità di comprensione e intuizione.
Sopra tutto e dentro tutto si riflette l’Energia Primordiale vivificatrice e tessitrice di questo multiforme schema.
I pensieri degli altri interlocutori fluiscono attraverso me apportando scambi di informazioni e di esperienze. Uno fra gli altri, che mi ha accompagnato e guidato durante il percorso dell’evoluzione, adesso mi parla:
“Tu hai completato il lungo e doloroso ciclo delle incarnazioni. Un cammino di luce si stende ora davanti a te in dimensioni spirituali sempre più sottili e perfezionate. Questa è l’ultima possibilità che hai di ridiscendere nella materia, non più come uomo ma come avatar, oppure di abbandonare la materia per sempre. Che cosa scegli?”
Una parola si irraggia vibrante dal mio essere:
“Avatar. Sarà un piacere diventarlo, poiché ora sceglierò di nascere nella ricchezza”.
“Sarebbe una incarnazione sprecata! Per poter vivere intensamente la tua incarnazione, per avere più sensazioni, più esperienze, ti conviene rinascere nella povertà. Perché vuoi discendere ancora una volta fra la miseria, l’ignoranza, le malattie?”
“La compassione per gli incarnati, per tutti gli incarnati, mi spinge a farlo”.
“Gli incarnati non ti riconosceranno. Se insegni a loro, essi non ti crederanno. Se acceleri la loro evoluzione essi ti ostacoleranno. Se li guarisci essi ti odieranno. Solo dopo la tua morte, solo molto tempo dopo, alcuni incarnati godranno dei tuoi doni e ti riconosceranno. Vuoi tu dunque?...”
“Avatar. Poiché adesso ho la certezza che tutta la materia è solamente illusione”.
“Ma per poter vivere intensamente l’incarnazione nella materia tu dovrai credere ciecamente nella materia. Così durante l’incarnazione tu perderai la conoscenza dell’Oltremondo, ti sarà oscurata la memoria delle tue vite passate e di tutte le tue esperienze. Vuoi tu ancora?...”
“Perderò momentaneamente queste consapevolezze, ma la vita è così breve, è solo un lampo e poi tornerò di nuovo qui”.
“60 anni di vita ti sembreranno lunghi e insopportabili. Sarai tormentato dai dubbi, dall’angoscia e da una inguaribile nostalgia che è l’eco del ricordo di questo Oltremondo. Vuoi tu ancora?...”
“Sì. Ci sarai sempre tu, Spirito Guida, insieme a me”.
“Io ti seguirò nella discesa nella materia. Ti proteggerò, ti ispirerò se me lo chiederai. Ma tu non mi vedrai e dunque non crederai in me. Vuoi tu?...”
“Avatar”.
“Allora programma la tua incarnazione e poniti delle tendenze per raggiungere i tuoi scopi e dei limiti che ti impediscano di allontanarti da questi scopi. Attento adesso a non sopravvalutare le tue forze. Sei pronto?”
“Sono pronto”.
Un turbine; un vortice che mi trascina giù, giù, sempre più in giù, dentro l’oscurità, dentro la pesantezza, giù dentro l’incoscienza di una nuova incarnazione.

4 commenti:

  1. Racconto scritto bene, sciolto e capace di tenere desta la curiosità dall'inizio alla fine. Mi è piaciuto per i suoi risvolti filosofici, per quel suo tentativo di dare una risposta di sapore fantascientifico al mistero della vita e della morte.

    Giuseppe Novellino

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  2. Mi è piaciuto molto (anche se generalmente non amo i racconti brevissimi); ha l'atmosfera di un sogno.

    Sauro Nieddu

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